Baciarsi un giorno a Cava (poteva costare €500)
L’assurda proposta – poi bocciata – di Alfonso Senatore di introdurre un’ordinanza che vietasse baci ed effusioni in pubblico
Baciarsi un giorno a Cava (poteva costare €500)
L’assurda proposta – poi bocciata – di Alfonso Senatore di introdurre un’ordinanza che vietasse baci ed effusioni in pubblico
Baciarsi un giorno a Cava (poteva costare €500)
L’assurda proposta – poi bocciata – di Alfonso Senatore di introdurre un’ordinanza che vietasse baci ed effusioni in pubblico
L’assurda proposta – poi bocciata – di Alfonso Senatore di introdurre un’ordinanza che vietasse baci ed effusioni in pubblico
Cinquecento euro per un bacio in pubblico. Sebbene sia arrivato in tempi piuttosto rapidi il parere negativo da parte del sindaco di Cava dei Tirreni, Vincenzo Servalli, sta facendo discutere l’idea del coordinatore regionale di Meridione Nazionale, Alfonso Senatore, che ha chiesto al primo cittadino di introdurre un’ordinanza di divieto di baci ed effusioni in pubblico nel comune del Salernitano.
Dunque, manifestazioni di affetto, baci ed effusioni, ritenute troppo esplicite in luoghi pubblici, che sarebbero potute costare caro, anzi carissimo. Una – per fortuna – potenziale ordinanza che è apparsa grottesca, piuttosto che originata dalla volontà di produrre una discriminazione di genere. Secondo il coordinatore di Meridione Nazionale, sarebbe nata da “una questione di rispetto per il prossimo e di decoro pubblico”, come raccontato al sito Salernotoday.it, con atteggiamenti “diseducativi” per i bambini, senza distinzione se le manifestazioni di affetto vengano da coppie omosessuali o eterosessuali.
Insomma, più che una censura in salsa russa o bielorussa, sembra proprio una follia e la chiosa del sindaco di Cava “e noi siamo uomini d’amore” di Luciano De Crescenzo in “Così parlò Bellavista” è un tocco di classe in una vicenda che lascia abbastanza l’amaro in bocca.
Di Nicola Sellitti
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