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Beccaria, dove lo Stato si gioca la faccia

Quanto accaduto nel carcere minorile Beccaria di Milano, con i detenuti in rivolta e ore di tensione, è la rappresentazione plastica di quello che sta avvenendo nell’Ipm milanese

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Beccaria, dove lo Stato si gioca la faccia

Quanto accaduto nel carcere minorile Beccaria di Milano, con i detenuti in rivolta e ore di tensione, è la rappresentazione plastica di quello che sta avvenendo nell’Ipm milanese

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Beccaria, dove lo Stato si gioca la faccia

Quanto accaduto nel carcere minorile Beccaria di Milano, con i detenuti in rivolta e ore di tensione, è la rappresentazione plastica di quello che sta avvenendo nell’Ipm milanese

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Quanto accaduto nel carcere minorile Beccaria di Milano, con i detenuti in rivolta e ore di tensione, è la rappresentazione plastica di quello che sta avvenendo nell’Ipm milanese

Tutto pare sia iniziato dopo un controllo antidroga. Ma quello che è successo nel carcere minorile Beccaria di Milano, con i detenuti in rivolta e ore di tensione, è la rappresentazione plastica di quello che sta avvenendo nell’Ipm milanese. Lo stesso dove alcune settimane fa quasi la metà del personale di polizia penitenziaria è finito in manette con l’accusa, tra l’altro, anche di torture. Sono arrivati nuovi agenti, ovviamente, ma la tensione nella struttura è costante e la rivolta delle scorse ore lo dimostra.

E d’altronde riportare la normalità dopo un’inchiesta come quella recente, non è semplice. Al di là delle responsabilità di agenti e vertici della struttura, che verranno accertate dalla magistratura, ora il Beccaria sembra una miccia pronta a esplodere in ogni momento.

Capire come gestire la situazione non è semplice ma certo serve un intervento razionale per evitare che la situazione, da ambo le parti, sfugga di nuovo di mano. Anche perché lo scopo degli istituti di pena minorili è anche quello di recupero di questi giovanissimi, in vista di un reinserimento nella società. É evidente che anche la rivolta non è un buon segnale, è evidente che l’inchiesta da un certo punto di vista ha fatto sì che chi gestisce l’ordine nell’Ipm venga vissuto come il nemico. E sono dinamiche che non si possono sottovalutare. Oggi non è successo nulla di grave, non ci sono stati scontri né feriti, anche perché sono intervenuti i reparti della Squadra Mobile. Ma domani, cosa può succedere? Quello che va assolutamente evitato.

di Annalisa Grandi

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