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Bergamo, 15enne rapinato in stazione: aggressore libero dopo tre giorni

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Bergamo: l’agguato mentre andava a scuola. Il “maranza”, 19enne, ha un foglio di via e precedenti per furto e rapine – IL VIDEO

Bergamo, 15enne rapinato in stazione: aggressore libero dopo tre giorni

Bergamo: l’agguato mentre andava a scuola. Il “maranza”, 19enne, ha un foglio di via e precedenti per furto e rapine – IL VIDEO

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Bergamo, 15enne rapinato in stazione: aggressore libero dopo tre giorni

Bergamo: l’agguato mentre andava a scuola. Il “maranza”, 19enne, ha un foglio di via e precedenti per furto e rapine – IL VIDEO

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Lo scorso 19 dicembre uno studente di 15 anni, diretto a scuola, stava attraversando l’area taxi della stazione di Bergamo, quando il suo tragitto è stato bruscamente interrotto da un 19enne che gli ha intimato di svuotare le tasche. Il malvivente ha estratto una bomboletta di spray al peperoncino e si è fatto consegnare tutti i soldi che lo studente aveva con sé: 25 euro. Mentre la vittima tirava fuori il denaro dal retro del telefono – utilizzato come portafoglio – glielo ha strappato dalle mani. A quel punto ha afferrato il minorenne dallo zaino e lo ha strattonato, facendolo cadere a terra. Nel tentativo di estorcergli il pin dello smartphone. Il minorenne ha reagito con prontezza: si è rialzato velocemente ed è riuscito a sfilare il proprio telefono dalle mani del “maranza”, per poi darsi alla fuga.

Dopotutto, nonostante la giovane età, il ragazzino era già stato rapinato e questa volta sapeva come comportarsi. Pochi minuti dopo l’accaduto ha chiamato il 112, fornendo agli agenti una descrizione dettagliata dell’aggressore, che indossava un giubbotto bianco e si aggirava in Piazzale Marconi insieme a un altro ragazzo, risultato estraneo ai fatti. Grazie a questo identikit scrupoloso la polizia è riuscita a mettersi sulle tracce del delinquente. Durante la perquisizione sono stati trovati i 25 euro sottratti alla vittima, lo spray al peperoncino e altri oggetti: un paio di scarpe dal valore di circa 200 euro e un iPhone 17 Pro che il 19enne non è riuscito a sbloccare. Per gli agenti anche questi sarebbero il bottino di altri colpi messi a segno la stessa mattina.

Tuttavia, a fronte della richiesta di custodia cautelare in carcere, formulata dal pm Emanuele Marchisio, il gip Riccardo Moreschi ha accolto l’istanza dell’avvocato che assiste il ragazzo, Sara Cadonati, optando per una misura cautelare meno afflittiva, ovvero gli arresti domiciliari. Dopo appena tre giorni dall’arresto, dunque, il 19enne è tornato a casa. Si tratta di Omar Machat, di nazionalità marocchina e residente ad Almenno San Salvatore. Negli ultimi cinque mesi è stato denunciato tre volte per rapina, una per furto aggravato e nove volte per violazione del foglio di via dal Capoluogo Orobico. Proprio alla luce di questa condotta, il pm Marchisio aveva richiesto il carcere, ritenuto però eccessivo dal gip.

“La prima volta era capitato un paio d’anni fa, in un parco vicino a un centro commerciale – racconta al Corriere della Sera il padre artigiano 57enne –. Allora l’avevamo scoperto dalla mamma di un suo amico, perché lui non ce lo aveva nemmeno raccontato ed era rimasto chiuso in casa per tre mesi. Non è possibile che questi ragazzi debbano avere paura a uscire”. Lo sfogo dell’artigiano arriva dopo la decisione del giudice: “Quando ci hanno chiesto di formalizzare la denuncia, ho chiesto ai poliziotti: “Chi me lo fa fare, visto come vanno le cose?”. Loro ci hanno rassicurato, spiegandoci che l’arrestato sarebbe stato espulso subito. Invece è già tornato a casa sua. Ne ha fatte di tutti i colori ed è come se l’avesse passata liscia. Dopo tutta la fatica fatta, da parte dei poliziotti che lo hanno preso e da parte nostra, che siamo rimasti in Questura per ore. Io ci ho perso una giornata di lavoro”.

Di Angelo Annese

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