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Garlasco, bufera infinita. Il pm che scagionò Sempio: “Io infamato”

Garlasco, un “pizzino” rinvenuto nella casa dei genitori di Andrea Sempio fa scattare l’inchiesta della procura di Brescia. E l’ex procuratore aggiunto Mario Venditti è ora indagato per corruzione propria in atti giudiziari

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Colpo di scena sul delitto di Garlasco. Nella mattinata di venerdì 26 settembre sono scattate nuove perquisizioni a casa di Andrea Sempio, oggi unico indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. Ma non solo. Perquisite anche le proprietà dell’ex procuratore aggiunto Mario Venditti, ora indagato dalla procura di Brescia per corruzione propria in atti giudiziari – che si configura nel momento in cui un pubblico ufficiale riceve denaro per compiere un atto contrario al suo dovere. La notizia è stata diffusa dal TG1.

La Procura di Brescia, infatti, è competente per i reati commessi da magistrati appartenenti al distretto della Corte d’Appello di Milano. Corte che comprende anche i tribunali di Pavia, Busto Arsizio, Como, Lecco, Lodi, Milano, Monza, Sondrio e Varese. Secondo gli investigatori, nel 2017 Venditti avrebbe intascato una somma di denaro dai familiari di Sempio in cambio dell’archiviazione della sua posizione. Anche se allora il 37enne era stato soltanto “sfiorato” dalle indagini. In totale sono nove le case passate al setaccio dai finanzieri di Brescia e Pavia. Oltre a quella di Andrea Sempio (che vive coi genitori), il blitz ha coinvolto le abitazioni delle due zie, dell’ex magistrato e di due carabinieri in congedo che all’epoca lavoravano per la polizia giudiziaria.

Delitto di Garlasco, un “pizzino” scritto da Giuseppe, il padre di Andrea Sempio

A far scattare l’indagine su Venditti è stato proprio un appunto ritrovato lo scorso 14 maggio a casa di Sempio. Un “pizzino” scritto dal padre Giuseppe e nascosto dentro un libro sul caso Garlasco nella cameretta del figlio. Sul foglietto era riportata la frase “VENDITTI GIP ARCHIVIA X 20/30 EURO”, interpretati dagli inquirenti come “20/30 mila €”. Per chi indaga la calligrafia sarebbe compatibile con altri appunti riconducibili a Giuseppe Sempio, altri fogli su cui l’uomo teneva la contabilità della casa (bollette e altre spese). Quei soldi sarebbero serviti per “comprare” l’archiviazione come sostiene la procura oppure per pagare avvocati e consulenti in contanti, come affermano i Sempio?

La Guardia di Finanza, che continua a indagare sul caso Garlasco, ha scavato nei conti dei genitori di Andrea Sempio, riscontrando operazioni sospette proprio nel gennaio 2017: assegni per un totale di 43 mila euro versati dalle zie ai coniugi Sempio, che poi hanno effettuato un prelievo di 35 mila euro. Nella trasmissione Quarto Grado (Rete 4) sono emersi nuovi dettagli: un altro foglietto trovato nello stesso libro che riportava due nomi. Si tratta di “Garofano (6433 € – Fattura n. 15)” e “Lovati” che non è seguito da alcuna somma. Il generale Garofano (ex RIS e consulente della famiglia) ha certificato di aver emesso regolare fattura per una consulenza genetica forense richiesta dall’avvocato Lovati (e mai depositata). Lo stesso ha invece lasciato intendere di aver percepito x somme brevi manu

Il 9 febbraio dello stesso anno arriva sul tavolo di Mario Venditti il fascicolo a carico di Sempio

Il 9 febbraio dello stesso anno arriva sul tavolo di Mario Venditti il fascicolo a carico di Andrea Sempio, che viene ufficialmente indagato e, come da prassi, vengono installate delle cimici nella sua auto. Dalle intercettazioni emerge una conversazione con il padre, che parla della necessità di “pagare quei signori lì […] con modalità non tracciabile”. Stando agli atti, nel 2017 la famiglia sarebbe stata informata in anticipo sull’andamento delle indagini. Le trascrizioni redatte da due ex ufficiali giudiziari presentano gravi omissioni.

In un’intercettazione il padre Giuseppe sembra conoscere in anticipo il contenuto delle domande che sarebbero state poste ad Andrea Sempio in aula: “ti faranno solo domande sulle cose depositate”. L’avvocato Lovati ha chiarito la questione ricordando di aver detto alla famiglia che trattandosi di un’indagine “vuota” difficilmente avrebbero potuto chiedergli qualcosa di diverso. A marzo, infine, la posizione di Sempio viene archiviata con un provvedimento firmato dallo stesso Mario Venditti, che quattro anni dopo – nel 2020 – confermerà la medesima decisione, siglando un provvedimento analogo.

Dopo il pensionamento da magistrato (nel 2023), Mario Venditti è stato nominato presidente del Casinò di Campione d’Italia. Si tratta di un incarico a titolo gratuito, con un rimborso spese. Questo perché la legge limita gli incarichi retribuiti che un ex pubblico ufficiale può assumere dopo la fine del suo mandato pubblico. Mario Venditti si oppone a questa ricostruzione tramite il suo legale Domenico Aiello che ha scritto una lettera aperta al ministro Nordio.

Garlasco, Venditti si oppone a questa ricostruzione

Nella nota, Aiello spiega che “l’intero sistema giudiziario si destabilizza con una simile surreale impostazione”. “Un singolare e variegato iter giudiziario, con diverse istanze di revisione respinte, anni e anni di processo”, che si è concluso con la condanna definitiva di Alberto Stasi, “cede il passo di fronte ad un solo rigo di un appunto, allo stato privo di autore, rinvenuto guarda caso proprio adesso”, scrive il legale.

di Angelo Annese

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