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Caivano. Don Patriciello riceve un proiettile avvolto in un fazzoletto durante la messa

Durante la comunione un uomo si è messo in fila coi fedeli e ha consegnato un proiettile a Don Patriciello. Fermato dai carabinieri

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Caivano, Napoli. Durante la messa nella chiesa del Parco Verde Don Maurizio Patriciello ha ricevuto un fazzoletto con dentro un proiettile. L’uomo che gliel’ha consegnato si era messo in fila per ricevere la comunione, confondendosi tra i fedeli. Fortunatamente, la scorta del sacerdote è riuscita a braccarlo e identificarlo quasi subito. Si tratta di una persona che in passato, secondo quanto riferito, avrebbe manifestato problemi psichici: un uomo di 75 anni che è stato portato in caserma. L’accaduto ha subito richiamato l’attenzione e il pieno sostegno delle istituzioni, dalla premier Giorgia Meloni che parla di un gesto “vigliacco e criminale” al Presidente Sergio Mattarella che ha fatto pervenire al sacerdote la sua vicinanza e la sua solidarietà. 

Don Patriciello questa mattina aveva aspramente criticato dei ragazzi che il giorno precedente avevano esploso dei colpi di pistola nel quartiere: “I “ terroristi” che ieri sera hanno seminato il panico a Caivano, erano tutti giovanissimi. Ragazzi, nel nome di Dio, fermatevi! Godetevi la vostra bella gioventù. La strada che avete intrapreso è un vicolo cieco. Finisce sempre o al carcere o al camposanto. Sempre. Voi lo sapete. Stolti, non illudetevi. Non siete più scaltri di chi vi ha preceduto. Avete il fiato sul collo. A Caivano qualcosa sta cambiando.” Un commando di una decina di persone in moto – giovanissimi affiliati al Clan Ciccarelli – che ha sparato nei pressi di un parco per bambini appena inaugurato spaventando i presenti.

E continua “Checche’ ne dica chi non vuole bene al nostro popolo. E voi, poveri fratelli schiavi della maledetta droga, alzatevi! Ritornate a vivere. Non lasciatevi  abbattere. Non sfidate la morte. Smettetela di tormentare le vostre mamme, i vostri figli, la vostra gente. La vita è bella ma tanto fragile. Si vive una volta sola. È domenica. Il giorno del Signore, il giorno della vittoria, il giorno della gioia, il giorno della luce, il giorno della fraternità. Andate a Messa”.

“Se siete cattolici, andate a Messa. Se siete evangelici, andate al culto. Ma alzate gli occhi al cielo e ringraziate Dio per il dono incommensurabile della vita. Benedico tutti. Tutti. Anche chi si illude di vivere a sbafo sulla pelle della povera gente. Anche chi, ieri sera, ha spento il sorriso e riacceso la paura sul volto dei nostri bambini.” si legge in un post sulla sua pagina Facebook che voleva anche essere un monito.

La battaglia civile di Don Maurizio Patriciello contro la criminalità organizzata va avanti dai primi anni 2000, quando ha cominciato a denunciare il disastro ambientale provocato dallo smaltimento illegale di rifiuti tossici nella “Terra dei fuochi”. Negli anni ha sempre messo al primo posto il contrasto alla malavita denunciando e organizzando marce, manifestazioni, incontri nelle scuole diventando un simbolo di rinascita per l’intera comunità. Lo stesso Bergoglio lo aveva citato come esempio di prete coraggioso pronto a tutto per difendere il proprio “gregge”.

Don Patriciello negli anni ha ricevuto svariate minacce di morte da parte dei clan camorristi ed è per questo che oggi gira con la scorta. Lo stesso sta avendo un ruolo cruciale nella riqualificazione del Parco Verde di Caivano, fino a non molto tempo fa annoverato come una delle più estese piazze di spaccio d’Europa. Commissariato nel 2023 per infiltrazioni mafiose, da allora è in atto il progetto “Illumina Caivano” che prevede di restituire il covo di clan senza legge alla cittadinanza. Il Governo ha stanziato oltre 50 milioni di euro per interventi strutturali, sociali, ambientali e culturali.

di Angelo Annese

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