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Caivano e bambini orchi

Caivano e i bambini orchi

Della vicenda del Parco Verde di Caivano se n’è tanto parlato ma c’è un altro problema oltre la criminalità e lo si trova nel tessuto sociale

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Caivano e i bambini orchi

Della vicenda del Parco Verde di Caivano se n’è tanto parlato ma c’è un altro problema oltre la criminalità e lo si trova nel tessuto sociale

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Caivano e i bambini orchi

Della vicenda del Parco Verde di Caivano se n’è tanto parlato ma c’è un altro problema oltre la criminalità e lo si trova nel tessuto sociale

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Della vicenda del Parco Verde di Caivano se n’è tanto parlato ma c’è un altro problema oltre la criminalità e lo si trova nel tessuto sociale

Sette minorenni, due maggiorenni. Un orrore che si aggiunge all’orrore, quello dello stupro sulle due cuginette di Caivano. Una vicenda sconcertante e che sconvolge ancora di più dopo l’arresto dei presunti responsabili. Giovanissimi, tutti, che le violenze – avvenute più di una volta – le avrebbero non soltanto riprese, ma anche immortalate in diretta in videochiamate di gruppo.

Una storia che mette i brividi e che lascia intendere come il tutto sia avvenuto in un contesto laddove non vi è la percezione che una violenza sessuale sia qualcosa di aberrante. Un adulto che la commetta è nella quasi totalità dei casi consapevole di mettere in atto un crimine. Qui invece parliamo di ragazzini poco più che bambini che hanno violentato per almeno due mesi altre due bambine.

Del Parco Verde di Caivano dopo questa vicenda tanto si è parlato. Ma al di là del problema enorme della criminalità, ce n’è uno proprio del tessuto sociale. Laddove manca qualsiasi limite. Dove i più piccoli finiscono per essere il prodotto di una realtà senza regole. Dove dei bambini mettono in atto i peggiori comportamenti degli adulti. Come se l’infanzia lì non esistesse. Come se crescere fra quei palazzi significhi non avere diritto all’innocenza.

Quella che le due ragazzine vittime di abusi hanno perso per sempre, senza avere alcuna colpa se non quella di essere cresciute laddove l’unico rispetto è quello che si ottiene con la violenza. E dove anche i più piccoli si trasformano in orchi.

di Annalisa Grandi

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