Cervinia, quasi adieu polemico
Bufera per la denominazione “Le Breuil” della celebre località turistica. Avviate le procedure per ripristinare il nome Breuil-Cervinia
| Cronaca
Cervinia, quasi adieu polemico
Bufera per la denominazione “Le Breuil” della celebre località turistica. Avviate le procedure per ripristinare il nome Breuil-Cervinia
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Cervinia, quasi adieu polemico
Bufera per la denominazione “Le Breuil” della celebre località turistica. Avviate le procedure per ripristinare il nome Breuil-Cervinia
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Bufera per la denominazione “Le Breuil” della celebre località turistica. Avviate le procedure per ripristinare il nome Breuil-Cervinia
Vacanze di Natale a Cervinia, anzi no o forse ancora sì. In teoria, d’ora in poi non si sarebbe dovuto più dire così perché Cervinia – sulla carta – non esiste più. Dopo 90 anni la frazione di 700 abitanti del Comune di Valtournenche, in Valle d’Aosta, è tornata a chiamarsi soltanto alla francese ovvero Le Breuil. Così è stato deciso mesi fa, non senza polemiche e una buona dose di stupore, dall’amministrazione locale. Se ne erano accorti in pochi perché la cartellonistica non era ancora stata cambiata ma, ora che la notizia è esplosa, chi lavora nel settore del turismo – cioè tutti – ha cominciato a preoccuparsene.
Il possibile danno di immagine è più che mai reale, dato che Cervinia resta un brand capace di attrarre turisti vicini e lontani anche solo ‘per sentito dire’. Cosa sarebbe successo se non si fosse più sentito parlare di Cervinia, che già aveva subìto il cambio di nome in epoca fascista, quando a dover primeggiare era la lingua italiana (lo stesso accadde a Courmayeur divenuta per qualche anno Cortemaggiore, mentre per Cervinia nel dopoguerra non si tornò all’antico)?
Il sindaco di Valtournanche Elisa Cicco dev’essersi accorto dello sfondone e ha annunciato il dietrofront. La Regione è d’accordo. Restano ignote le ragioni che avevano spinto al ritorno alle origini: «Motivi legati alla toponomastica», si limitavano a commentare dal Comune. Restano una montagna di dubbi, un balletto un po’ comico e la sensazione di andarsi a cercare figuracce gratis.
Di Ilaria Cuzzolin
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