Como, Noemi Fiordilino travolta mentre soccorreva un coniglietto: l’alcol test due ore dopo, per 4 centesimi il pirata della strada potrebbe evitare il carcere
Lurago Marinone, Como – Lo scorso 29 marzo Noemi Fiordilino, di 20 anni, ha perso la vita investita da Vincenzo Crudo, 39 anni

Lurago Marinone, Como – Lo scorso 29 marzo Noemi Fiordilino, di 20 anni, ha perso la vita investita da Vincenzo Crudo, 39 anni. La studentessa era con il suo fidanzato, stavano tornando a casa da una festa di laurea e a un certo punto accostano l’auto sul ciglio della strada. La zona era ben illuminata e l’auto segnalata dalle quattro frecce. Noemi era scesa dall’auto per soccorrere un coniglio che avevano ferito accidentalmente. L’uomo, con il piede destro ingessato sull’acceleratore e in stato di alterazione, l’ha colpita a tutta velocità scaraventando il corpo di Noemi 50 metri in avanti. Subito dopo si è dato alla fuga imboccando una rotonda in contromano. Il fidanzato si dispera, la cerca e chiama subito i soccorsi. Si alza in volo l’elisoccorso, ma per la studentessa non c’è stato nulla da fare.
Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso l’intera scena e dopo i primi rilievi, i Carabinieri rintracciano il responsabile. Sono passate due ore dalla tragedia quando alle quattro del mattino bussano alla sua porta. Vincenzo Crudo è a letto, dorme. Lo svegliano per effettuare l’alcoltest che dà un esito di 1,46 g/l, ovvero 0,04 centesimi in meno alla soglia dell’1,50 g/l. Grazie a questo dettaglio l’uomo potrebbe cavarsela con una pena irrisoria. Il 39enne è stato inizialmente arrestato per omicidio stradale aggravato. Dopo tre mesi confessa e a quel punto il GIP (giudice per le indagini preliminari) gli concede di lasciare il carcere e andare ai domiciliari.
Per legge con un tasso inferiore all’1,50 g/l è prevista una pena dai 5 ai 10 anni e con il rito abbreviato – che permette lo sconto di un terzo della pena – l’indagato potrebbe ottenere una condanna finale inferiore ai quattro anni. Da lì avrebbe la possibilità di richiedere l’affidamento ai servizi sociali senza fare nemmeno un giorno di galera.
La madre di Noemi Fiordilino si oppone fermamente a questa risoluzione e chiede giustizia: “Per lo Stato italiano, se togli la vita ad una ragazza di 20 anni facendola volare per 50 metri perché guidi ad alta velocità, ubriaco, con il piede ingessato, con la patente scaduta, se scappi senza prestare soccorso ed una volta beccato simuli il furto dell’auto, ebbene sì per lo Stato italiano puoi aspettare il processo agli arresti domiciliari. Puoi stare tranquillo a casa con mamma e papà. Tanto vale la vita di mia figlia per lo Stato italiano. Sono schifata e disperata. Vi prego di condividere, tutti devono sapere.”.
Il pirata della strada era un proiettile vagante. Recidivo, in passato gli avevano già ritirato la patente per guida in stato di ebrezza. L’avvocato Leonardo Mastice ha depositato una memoria difensiva chiedendo che il pm Ometto integri le proprie indagini con una perizia chimico-tossicologica per andare a individuare il tasso alcolemico al momento del sinistro. Il consulente della famiglia di Noemi ha dimostrato che con tutta probabilità potesse essere compreso tra 1,61 e 1,80 g/l. In questo caso, la pena prevista va dagli 8 ai 12 anni. Ora toccherà al giudice decidere, mentre il caso di Noemi riaccende il dibattito sulla certezza della pena nei reati di omicidio stradale.
di Angelo Annese
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