Covid, si faccia valere la responsabilità personale
Le norme che entreranno in vigore dall’1 febbraio rischiano di creare ulteriore caos: introducono nuove distinzioni fra ciò che si può e ciò che non si può fare con il Green Pass. È impensabile che gli esercenti si trasformino in controllori.
Covid, si faccia valere la responsabilità personale
Le norme che entreranno in vigore dall’1 febbraio rischiano di creare ulteriore caos: introducono nuove distinzioni fra ciò che si può e ciò che non si può fare con il Green Pass. È impensabile che gli esercenti si trasformino in controllori.
Covid, si faccia valere la responsabilità personale
Le norme che entreranno in vigore dall’1 febbraio rischiano di creare ulteriore caos: introducono nuove distinzioni fra ciò che si può e ciò che non si può fare con il Green Pass. È impensabile che gli esercenti si trasformino in controllori.
Le norme che entreranno in vigore dall’1 febbraio rischiano di creare ulteriore caos: introducono nuove distinzioni fra ciò che si può e ciò che non si può fare con il Green Pass. È impensabile che gli esercenti si trasformino in controllori.
Green Pass per le librerie, non per le edicole. Per i tabaccai, ma non per i negozi di alimentari. Le nuove norme che entrano in vigore dal 1 febbraio rischiano di creare ulteriore caos invece di semplificare le cose. Perché introducono nuove distinzioni fra ciò che si può e ciò che non si può fare senza certificato verde.
Il rischio più che concreto è che vengano favorite le vaccinazioni ma che per i consumi sia tutt’altro che una spinta propulsiva. Il dedalo di regole non aiuta mai e, se è vero che con la variante Omicron era necessario correre ai ripari, non ci si può permettere passi indietro per le attività commerciali.
È impensabile che gli esercenti si trasformino in controllori: a questo punto sia responsabile il cliente che entra in negozio, non il titolare dell’attività. Anche perché gli italiani hanno mostrato di saper rispettare le regole. Sarebbe questo sì un passo avanti e restituirebbe anche una sensazione quantomeno di pseudo normalità. E tutti quanti ne abbiamo bisogno, tanto più chi si è vaccinato.
di Annalisa Grandi
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