Cutro, il sogno di una vita spezzata dal mare
| Cronaca
La 68esima vittima della tragedia di Cutro, un 30enne afghano, raccontata nell’articolo scritto sul posto dal corrispondente Nicola Sellitti

Cutro, il sogno di una vita spezzata dal mare
La 68esima vittima della tragedia di Cutro, un 30enne afghano, raccontata nell’articolo scritto sul posto dal corrispondente Nicola Sellitti
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Cutro, il sogno di una vita spezzata dal mare
La 68esima vittima della tragedia di Cutro, un 30enne afghano, raccontata nell’articolo scritto sul posto dal corrispondente Nicola Sellitti
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La 68esima vittima arriva nel primo pomeriggio sulla spiaggia di Steccato di Cutro a bordo del pick-up della Guardia costiera. È un 30enne afghano, avvolto da un lenzuolo bianco. Il suo corpo è stato rinvenuto ad almeno un chilometro dal presidio fisso delle forze dell’ordine.
Il 25enne Ahmad, anche lui afghano, osserva la scena con terrore. È arrivato da Marsiglia da qualche ora. Suo fratello Kamran risulta fra i dispersi e anche il suo futuro era in Francia. Ahmad era sulla spiaggia, in compagnia di cronisti e fotografi, alla ricerca di indizi che riportassero al familiare. Una scarpa, un indumento restituito dal mare.
Secondo le ricostruzioni della Guardia costiera il viso della vittima sarebbe simile a quello di Kamran. Prima che venga condotto all’interno della tensostruttura della Guardia costiera passano almeno 30 interminabili minuti. Fra lacrime, incredulità, paura. Intorno a lui il lavoro silenzioso e senza sosta delle forze dell’ordine, che delineano con un nastro il perimetro che separa gli addetti ai lavori. C’è anche Vincenzo, il pescatore-eroe che ha recuperato diversi corpi sulla spiaggia, compreso quello di una bambina di due anni. Scuote la testa, comincia a piangere.
Arriva il momento del riconoscimento: la vittima non è il fratello di Ahmad, che può tirare un respiro di sollievo solo temporaneo. Suo fratello è ancora in mare, assieme a chissà quanti altri passeggeri di quel barcone che si è spezzato in più parti nelle acque di Cutro.
di Nicola Sellitti
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