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Disastro ferroviario di Pioltello, una sola condanna e otto assoluzioni

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Disastro ferroviario di Pioltello: una sola condanna e otto assoluzioni. Si chiude con questa decisione il primo grado del processo riguardante ex dirigenti, dipendenti e tecnici di Rete ferroviaria italiana (Rfi)

Disastro ferroviario di Pioltello, una sola condanna e otto assoluzioni

Disastro ferroviario di Pioltello: una sola condanna e otto assoluzioni. Si chiude con questa decisione il primo grado del processo riguardante ex dirigenti, dipendenti e tecnici di Rete ferroviaria italiana (Rfi)

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Disastro ferroviario di Pioltello, una sola condanna e otto assoluzioni

Disastro ferroviario di Pioltello: una sola condanna e otto assoluzioni. Si chiude con questa decisione il primo grado del processo riguardante ex dirigenti, dipendenti e tecnici di Rete ferroviaria italiana (Rfi)

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Una sola condanna e 8 assoluzioni. Si chiude con questa decisione il primo grado del processo riguardante ex dirigenti, dipendenti e tecnici di Rete ferroviaria italiana (Rfi). Il riferimento è al disastro ferroviario di Pioltello del 25 gennaio 2018. Una decisione che però lascia molti dubbi a tante persone. Questo quanto deciso dalla quinta penale del Tribunale di Milano.

In quella data di 7 anni fa – lo ricordiamo – alle ore 6:56 un giunto usurato dei binari si rompe. Tale rottura provoca il deragliamento del treno regionale 10452 Cremona-Milano Porta Garibaldi che transita in quel momento. A bordo ci sono 350 pendolari e il treno si trova dopo la stazione di Pioltello (Milano). La situazione appare fin da subito disastrosa, è una tragedia. Il bilancio parla di 3 passeggere morte (Ida Milanesi, Giuseppina Pirri e Pierangela Tadini) e più di 100 persone ferite (o con traumi psicologici). Il danno economico è altissimo e supera i 6 milioni di euro.

L’unica condanna di oggi – a 5 anni e 3 mesi – riguarda Marco Albanesi, l’ex responsabile dell’unità di Brescia di Rete ferroviaria italiana.

Per le restanti persone in giudizio, 8 assoluzioni; fra queste spiccano quelle relativa a Maurizio Gentile – ex amministratore delegato di Rfi – e della stessa società. Per quanto riguarda gli imputati assolti: le accuse di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo sono cadute. Il motivo: “per non aver commesso il fatto”. Ma non solo: alcune ipotesi sulle lesioni sono invece cadute per difetto di querela.

I giudici hanno infatti respinto le richieste dei pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti di condannare:

  • a 7 anni e 10 mesi Vincenzo Macello. Ai tempi, responsabile della Dtp-Direzione territoriale produzione di Rfi;
  • a 6 anni e 10 mesi Andrea Guerini. A capo delle Linee Sud della Direzione territoriale produzione di Milano);
  • a 4 anni e 4 mesi Maurizio Gentile e Umberto Lebruto, ex direttore della produzione.

Per il momento nessuno dei passeggeri che si trovavano a bordo del treno regionale Cremona-Milano Porta Garibaldi commenta la decisione presa quest’oggi. 5 di loro erano presenti in aula alla lettura del dispositivo. Una volta ascoltata la decisione, hanno poi lasciato l’aula senza rendere alcuna dichiarazione alla stampa.

di Mario Catania

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