Esame utile all’ingresso non all’uscita
| Cronaca
Un’importante novità, e finalmente, sui test d’ingresso a Medicina: dal 2023 sparirà la prova, anche se resta il numero chiuso per l’accesso alla Facoltà. Un cambio necessario ma che lascia alcune questioni aperte.
Esame utile all’ingresso non all’uscita
Un’importante novità, e finalmente, sui test d’ingresso a Medicina: dal 2023 sparirà la prova, anche se resta il numero chiuso per l’accesso alla Facoltà. Un cambio necessario ma che lascia alcune questioni aperte.
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Esame utile all’ingresso non all’uscita
Un’importante novità, e finalmente, sui test d’ingresso a Medicina: dal 2023 sparirà la prova, anche se resta il numero chiuso per l’accesso alla Facoltà. Un cambio necessario ma che lascia alcune questioni aperte.
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AUTORE: Annalisa Grandi
Una novità che sicuramente sarà apprezzata dagli aspiranti dottori: si cambia, e finalmente, sui test d’ingresso a Medicina. Per quest’anno via al quiz di cultura generale e dal 2023 sparirà proprio la prova, anche se resta il numero chiuso per l’accesso alla Facoltà. Al suo posto un vero e proprio percorso didattico che inizierà dalla quarta superiore e che culminerà con due esami online, da ripetere eventualmente anche due volte, nell’anno della Maturità e in quello precedente. In base a quei risultati verrà formata una graduatoria nazionale sulla base della quale si stabilirà poi chi entra e chi no nelle varie Facoltà. Come si fa già peraltro per altri corsi a numero chiuso, come Ingegneria.
Un bel passo avanti, innanzitutto perché si evita la corsa allo studio mnemonico pre-test, la cui utilità è discutibile. Secondariamente perché è un modo più razionale di valutare la preparazione dei ragazzi, visto che si comincia con largo anticipo rispetto al nuovo corso di studi e mettendo a loro disposizione anche dei corsi da poter seguire. Rimane aperta la questione di cui molto si dibatte su quanto sia a questo punto funzionale mantenere una prova come è attualmente quella dell’esame di Maturità che di fatto non crea alcun filtro, visto il risibile tasso di bocciature, quando invece la selezione universitaria c’è eccome. Rimane aperto e sarebbe da affrontare anche il tema del numero dei posti disponibili, visto che abbiamo ampiamente visto quali problemi possa creare la carenza di medici.
di Annalisa Grandi
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- Tag: Italia, università
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