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Foggia

Foggia, nuova aggressione al Policlinico: colpiti 3 infermieri

Una nuova aggressione al Policlinico di Foggia, dove “alle 4 di notte sono stati colpiti 3 infermieri del pronto soccorso da una persona in stato d’alterazione

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Foggia, nuova aggressione al Policlinico: colpiti 3 infermieri

Una nuova aggressione al Policlinico di Foggia, dove “alle 4 di notte sono stati colpiti 3 infermieri del pronto soccorso da una persona in stato d’alterazione

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Foggia, nuova aggressione al Policlinico: colpiti 3 infermieri

Una nuova aggressione al Policlinico di Foggia, dove “alle 4 di notte sono stati colpiti 3 infermieri del pronto soccorso da una persona in stato d’alterazione

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Una nuova aggressione al Policlinico di Foggia, dove “alle 4 di notte sono stati colpiti 3 infermieri del pronto soccorso da una persona in stato d’alterazione

Una nuova aggressione al Policlinico di Foggia, dove “alle 4 di notte sono stati colpiti 3 infermieri del pronto soccorso da una persona in stato di alterazione: 2 sono stati refertati. E’ intervenuta la Polizia per il fermo della persona”. Lo riferiscono fonti ospedaliere all’Adnkronos Salute. 

Pochi giorni fa gli operatori sanitari del Policlinico Riuniti di Foggia avevano già subito una aggressione, barricandosi in una stanza per salvarsi da decine di persone, dopo la morte di una ragazza durante un intervento chirurgico. 

Sul decesso delle 22enne, avvenuto il 4 settembre, ci sarà oggi l’audit interno della direzione del Policlinico e “la valutazione del profilo di assistenza”.

“Non si era mai registrata, negli ultimi 10 anni, una tale escalation di violenze, all’insegna di brutalità ed esasperazione. Nel mese di agosto, che ci siamo appena lasciati alle spalle, abbiamo calcolato ben 34 episodi di violenza, fisica e psicologica, su 31 giorni. Si rende indispensabile la riorganizzazione dei presidi fissi delle forze dell’ordine, da parte del Viminale, dal momento che, incredibile ma vero, ad oggi, in nessuna struttura sanitaria, sono presenti agenti di polizia negli orari notturni. In assenza di un numero adeguato di uomini delle forze dell’ordine, si rende indispensabile pensare ad una modalità ‘ospedali sicuri’, con la presenza del nostro Esercito nelle strutture sanitarie, partendo da quelle delle città capoluogo e in quelle con maggiore bacino di utenza. Non possiamo aspettare”, affermano in una nota Antonio De Palma, presidente nazionale del Nursing Up.

di Ruggero Fontana

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