Garlasco, confermata compatibilità DNA di Sempio sul corpo di Chiara
Garlasco: la relazione depositata nell’ambito delle nuove indagini parla di una compatibilità tra il DNA della famiglia Sempio e le tracce sulle unghie di Chiara Poggi
Garlasco, confermata compatibilità DNA di Sempio sul corpo di Chiara
Garlasco: la relazione depositata nell’ambito delle nuove indagini parla di una compatibilità tra il DNA della famiglia Sempio e le tracce sulle unghie di Chiara Poggi
Garlasco, confermata compatibilità DNA di Sempio sul corpo di Chiara
Garlasco: la relazione depositata nell’ambito delle nuove indagini parla di una compatibilità tra il DNA della famiglia Sempio e le tracce sulle unghie di Chiara Poggi
Secondo la prosa giudiziaria, la relazione depositata dal perito nominato nell’ambito delle nuove indagini sul delitto di Garlasco parla di una compatibilità “moderatamente forte/ forte e moderato” tra il DNA del ramo familiare di Andrea Sempio e le tracce trovate sulle unghie di Chiara Poggi.
Non si può dire se queste tracce fossero sopra o sotto le unghie della vittima. Una perizia che sostanzialmente conferma i dati emersi già da quella depositata mesi fa, che in realtà non chiarisce quando e come quel DNA si sia depositato sulle unghie della vittima ma che di certo esclude che la traccia genetica sia di qualsiasi altro individuo a cui sono stati prelevati i campioni.
Quel DNA appartiene alla famiglia Sempio, come sia arrivato lì toccherà a chi indaga accertarlo. Non una notizia sconvolgente quindi ma di certo un altro elemento che rafforza la posizione di chi da mesi a Pavia ha messo al centro delle indagini l’amico del fratello di Chiara Poggi. E nei giorni scorsi erano riemerse delle foto scattate proprio a poche ore dal delitto che mostravano Sempio davanti a casa dei Poggi. Indizi, tracce, che si vanno a sommare, elementi che per ora non costruiscono una verità incrollabile ma che di certo continuano a complicare la posizione di Sempio.
La difesa dell’uomo ha parlato di “contatto indiretto” fra lui e la vittima. Ma saranno le indagini ad accertare quello che è avvenuto e su cui da mesi si scatenano anche i media e le testate televisive. La verità, in questa vicenda lunga oltre 17 anni, è che di certo all’epoca qualcosa si sbagliò, non sappiamo se più o meno volontariamente. Sappiamo che 17 anni dopo probabilmente la verità è ancora da scrivere, nonostante per quel delitto ci sia un uomo già condannato in via definitiva.
Di Annalisa Grandi
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