Garlasco, la perita conferma: “Tracce sulle unghie di Chiara Poggi compatibili con Dna Sempio”
Caso Garlasco, dopo 18 anni la conferma che può riscrivere la storia del delitto di Chiara Poggi. I risultati dell’incidente probatorio della perita Albani
Garlasco, la perita conferma: “Tracce sulle unghie di Chiara Poggi compatibili con Dna Sempio”
Caso Garlasco, dopo 18 anni la conferma che può riscrivere la storia del delitto di Chiara Poggi. I risultati dell’incidente probatorio della perita Albani
Garlasco, la perita conferma: “Tracce sulle unghie di Chiara Poggi compatibili con Dna Sempio”
Caso Garlasco, dopo 18 anni la conferma che può riscrivere la storia del delitto di Chiara Poggi. I risultati dell’incidente probatorio della perita Albani
Caso Garlasco, dopo 18 anni la conferma che può riscrivere la storia del delitto di Chiara Poggi. La tecnica della biostatistica adottata dalla perita, nominata dal Tribunale di Pavia, Denise Albani, nell’incidente probatorio sul caso Garlasco ha confermato che quel materiale genetico – isolato durante le prime indagini e ritenuto degradato dal perito del processo d’Appello Francesco De Stefano – è comparabile e ha restituito una elevatissima percentuale di compatibilità con l’Y di Andrea Sempio.
Un dato che si sovrappone a quello già elaborato sia dalla procura di Pavia, sia dal genetista Ugo Ricci, consulente del condannato Alberto Stasi e che ha portato alla riapertura(dopo l’archiviazione lampo del 2017) del caso Garlasco.
Ora la perita Albani ha tempo fino al 5 dicembre (venerdì prossimo) per depositare la sua perizia alla giudice Daniela Garlaschelli del Tribunale di Pavia. Poi il 18 dicembre in aula sfileranno periti e consulenti per confrontarsi sui risultati. Ma la conferma arrivata dalle comparazioni biostatistiche – una tecnica non disponibile nel 2014 ma oggi diventata standard a livello internazionale – è un punto decisivo per le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, coordinati dal procuratore Fabio Napoleone e dall’aggiunto Stefano Civardi.
A differenza di quanto sempre sostenuto, il materiale genetico non è così degradato da non permettere una comparazione, tanto da aver restituito una compatibilità di 12 marcatori sui 16 previsti dal kit. Inoltre, nel Dna ci sarebbero anche tracce di un secondo profilo, ma in misura molto minore e non definita.
Trattandosi di un Dna Y (e non mitocondriale) non è possibile indicare con certezza un individuo, ma la linea maschile secondo le comparazioni biostatistiche è risultata sovrapponibile a quella della famiglia di Andrea Sempio. A questo si aggiungono poi gli altri elementi messi insieme in questi mesi dai pm pavesi, oltre al caso dello scontrino per costruirsi un alibi sulla cui genuinità e utilità si sta discutendo ancora: l’impronta 33 sul muro delle scale e le telefonate anomale di Sempio a casa Poggi.
Intanto, gli avvocati Liborio Cataliotti e Angela Taccia, che difendono Andrea Sempio, spiegano che la presunta compatibilità tra il Dna trovato sotto le unghie di Chiara e il Dna di Andrea Sempio “riguardano meri dati biostatistici” e “non una perizia completa”.
Di Matilde Testa
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