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Garlasco

Garlasco: un déjà-vu spaventoso

Basta il nome del piccolo centro in provincia di Pavia per riaccendere in tutti noi una data di ricordi. Diciotto anni dopo potrebbe riscriversi la verità sul delitto di Chiara Poggi, uccisa nella villetta di famiglia a Garlasco nell’agosto del 2007

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Garlasco: un déjà-vu spaventoso

Basta il nome del piccolo centro in provincia di Pavia per riaccendere in tutti noi una data di ricordi. Diciotto anni dopo potrebbe riscriversi la verità sul delitto di Chiara Poggi, uccisa nella villetta di famiglia a Garlasco nell’agosto del 2007

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Garlasco: un déjà-vu spaventoso

Basta il nome del piccolo centro in provincia di Pavia per riaccendere in tutti noi una data di ricordi. Diciotto anni dopo potrebbe riscriversi la verità sul delitto di Chiara Poggi, uccisa nella villetta di famiglia a Garlasco nell’agosto del 2007

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Basta il nome del piccolo centro in provincia di Pavia per riaccendere in tutti noi una data di ricordi. Diciotto anni dopo potrebbe riscriversi la verità sul delitto di Chiara Poggi, uccisa nella villetta di famiglia a Garlasco nell’agosto del 2007

Il senso di déjà-vu è spaventoso: Garlasco. Basta il nome del piccolo centro in provincia di Pavia per riaccendere in tutti noi una data di ricordi, dibattiti, contrapposizioni talvolta feroci fra innocentisti e colpevolisti. Fra chi cercava di capirci semplicemente qualcosa e chi pretendeva di saperne almeno quanto investigatori. Una storia terribile, non dimentichiamolo mai, che oggi pomeriggio si è improvvisamente riaccesa.

Diciotto anni dopo potrebbe riscriversi la verità sul delitto di Chiara Poggi, uccisa nella villetta di famiglia a Garlasco nell’agosto del 2007. Un delitto per cui è stato condannato in via definitiva Alberto Stasi, all’epoca fidanzato di Chiara. Oggi però un’altra persona è indagata per quel delitto: si tratta di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara. Il suo nome era già spuntato nell’inchiesta nel 2016, ma la sua posizione era stata archiviata. Ora però un nuovo fascicolo di indagine porta di nuovo a lui, che frequentava la villetta dei Poggi. Verrà sottoposto al test del dna da confrontare con quello rilevato su due dita delle mani di Chiara. Un colpo di scena che riapre una vicenda che aveva profondamente colpito e di cui tanto si era parlato. Anche perché colui che è stato condannato per quel delitto, in via definitiva, in primo e secondo grado era stato assolto.

Chiara Poggi fu trovata morta nella casa di Garlasco nell’agosto del 2007, con il cranio sfondato da un corpo contundente, e numerose ferite sul volto. A chiamare i soccorsi proprio Alberto Stasi, che sarà poi protagonista di una lunga vicenda giudiziaria fino alla condanna definitiva a 16 anni di carcere. Erano stati proprio i difensori di Stasi a tirare in ballo Andrea Sempio: due secondo i consulenti di parte erano le tracce trovate sulle dita di Chiara. Tracce giudicate però inutilizzabili all’epoca da chi indagava. Ora invece il nuovo colpo di scena in una vicenda che sembra davvero non chiudersi mai del tutto.

Di Annalisa Grandi

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