Gli esempi e gli errori (da non ripetere)
 | Cronaca
        
                Nelle foto dell’atleta paralimpico Baldini intento a spalare fango dal disastro romagnolo c’è il riflesso del meglio di noi. Ma non solo
        
        		
				
	
		
	
		
        
	
		
	
		
        
        
    
 
Gli esempi e gli errori (da non ripetere)
Nelle foto dell’atleta paralimpico Baldini intento a spalare fango dal disastro romagnolo c’è il riflesso del meglio di noi. Ma non solo
        
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Gli esempi e gli errori (da non ripetere)
Nelle foto dell’atleta paralimpico Baldini intento a spalare fango dal disastro romagnolo c’è il riflesso del meglio di noi. Ma non solo
        
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AUTORE: Fulvio Giuliani
Le foto e i video dell’atleta paralimpico Simone Baldini impegnato a spalare nel mare di fango lasciato dal disastro romagnolo hanno fatto rapidamente (e meritatamente) il giro d’Italia. Anche noi abbiamo voluto dedicare a questa bellissima storia un video solo poche ore fa: una lezione, quella che arriva da un uomo che avrebbe potuto legittimamente starsene in disparte e invece ha scelto di dare il suo contributo.
Un’iniezione di fiducia e di speranza. Una bacchettata implicita ai chiacchieroni e polemisti senza arte né parte che continuano a far rumore intorno ai paesi, alle città e ai campi inondati. In quel gesto, in quell’impegno civico spontaneo e prezioso – come in quello di centinaia di ragazzi del luogo e di volontari accorsi da ogni angolo d’Italia per dare una mano – c’è il riflesso del meglio di noi, ma non solo.
Lo abbiamo più volte sottolineato e vogliamo tornare sul punto: tutto questo, unito a una macchina dei soccorsi collaudata e ammirata nel mondo e una naturale solidarietà, fa dell’Italia un esempio nelle prime ore successive a un disastro naturale. Sappiamo cosa fare e come farlo. In questo quadro si inserisce anche quanto deciso ieri dal governo, con un primo stanziamento di 2 miliardi di euro destinato alle aree disastrate.
Per l’ennesima volta, ora, avremo l’occasione di invertire un’infausta abitudine: diventare progressivamente meno efficienti con il passare delle settimane, dei mesi e degli anni. Più si allontana il momento del dolore, più si spengono i riflettori e meno facciamo per impedire futuri lutti e danni. Le conseguenze devastanti di un evento comunque eccezionale come le piogge dei giorni scorsi in Romagna sono lì a ricordarlo.
Si poteva arrivare più pronti, attrezzati e protetti e non lo si è fatto. Sottolinearlo non significa puntare il dito o ergersi a giudici, solo ricordare le responsabilità che sono in capo a un’intera comunità nazionale, nessuno escluso.
di Fulvio Giuliani
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