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Hulk Hogan, la leggenda del wrestling morto a 71 anni: il video di quando si strappò la maglia per Trump

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Hulk Hogan la leggenda è morto all’età di 71 anni: grazie a lui il wrestling è divenuto un fenomeno di costume. Il video di quando si strappò la maglia per Trump

Hulk Hogan

Hulk Hogan, la leggenda del wrestling morto a 71 anni: il video di quando si strappò la maglia per Trump

Hulk Hogan la leggenda è morto all’età di 71 anni: grazie a lui il wrestling è divenuto un fenomeno di costume. Il video di quando si strappò la maglia per Trump

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Hulk Hogan, la leggenda del wrestling morto a 71 anni: il video di quando si strappò la maglia per Trump

Hulk Hogan la leggenda è morto all’età di 71 anni: grazie a lui il wrestling è divenuto un fenomeno di costume. Il video di quando si strappò la maglia per Trump

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Non è un’operazione semplice descrivere – o almeno provare a farlo – cosa ha rappresentato Hulk Hogan, morto oggi a 71 anni per un arresto cardiaco dopo un delicato intervento chirurgico alla cervicale, per il wrestling ma in generale l’entertainment americano dagli anni ‘80 in poi. Hogan è stato il viso, il corpo – anche martoriato – del wrestling e soprattutto uno dei personaggi dello sport applicato al business, la fotografia perfetta dalla prospettiva americana dell’apparenza, di tutto quanto serva per portare lo show su un ring.

Esagerato, patriottico, teatrale, prima uno dei buoni, poi tra i cattivi, per poi tornare il beniamino del pubblico: ogni aspetto del suo personaggio è stato utile per portare tifosi negli stadi, per creare una folla messianica alle sue spalle, oppure per spingere ad acquistare gli spettacoli in pay per view. Il popolo di Hulk, “the Hulkamaniacs”, tutti vestiti in giallo e con la bandana tra i capelli.

Con lui il wrestling è divenuto un fenomeno di costume. Il suo soprannome è “The Immortal”, Hulk Hogan. E tale resterà Hogan, personaggio certamente controverso, con diverse ombre nel suo passato (specialmente sull’uso di sostanze proibite, ammesso pubblicamente) ma amato come pochissimi. Il suo match più famoso è probabilmente quello contro il gigante “André the Giant” a WrestleMania III nel 1987, davanti a oltre 90 mila spettatori, battendo il record di pubblico stabilito otto anni prima dalla visita di Papa Giovanni Paolo II.

Ma Hogan, che vantava lontani avi italiani, è finito al cinema, in tv, negli spot televisivi e l’ultima fetta della sua esistenza anche in politica, sostenendo apertamente la candidatura bis di Donald Trump alla Casa Bianca. Alla Convention repubblicana della scorsa estate a Milwaukee è apparso in scena a sostegno di The Donald, strappandosi i vestiti, come se fosse su un ring. C’era Trump, c’era Elon Musk: inutile scrivere chi ha incassato più applausi. Lui, “The Immortal” Hulk Hogan.

Di Nicola Sellitti

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