I giacimenti dell’oro blu
I giacimenti dell’oro blu
I giacimenti dell’oro blu
L’emergenza climatica e ambientale torna a riunire i protagonisti istituzionali e le organizzazioni internazionali per riscrivere l’idea di sfruttamento e valorizzazione dell’acqua. Si è recentemente svolto in Senegal il IX Forum mondiale dell’Acqua che ha riunito le Nazioni Unite e numerosi stakeholder legati al patrimonio liquido con l’obiettivo di analizzare le opportunità di promozione, tutela e valorizzazione del bene primario essenziale per la vita.
Durante i lavori si è analizzato il Rapporto Onu sull’acqua che ha acceso un riflettore sul vasto potenziale delle acque sotterranee nonché sulla necessità di gestirle in modo sostenibile, lanciando un appello agli Stati per affrontare le crisi idriche attuali e future. Oltre a fornire acqua da bere e per usi domestici, circa il 25% delle acque sotterranee attuali risulta estremamente importante per l’irrigazione delle colture. In aggiunta, si prevede che l’uso dell’acqua crescerà di circa l’1% all’anno nei prossimi trent’anni e che la dipendenza dalle acque sotterranee è destinata ad aumentare insieme all’impatto del riscaldamento globale.
Il Rapporto sostiene che riuscire ad attingere in modo più sostenibile alle acque sotterranee, utilizzando ogni utile innovazione tecnologica, risulta vitale per soddisfare i bisogni fondamentali di una popolazione globale in continuo aumento e per affrontare la crisi climatica ed energetica. In occasione della pubblicazione del Rapporto, Gilbert Houngbo, presidente di UN-Water e del Fondo internazionale per lo Sviluppo agricolo (Ifad), ha ribadito che «migliorare il modo in cui usiamo e gestiamo le acque sotterranee è una priorità urgente se vogliamo raggiungere entro il 2030 gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite».
Grazie al lavoro dell’Unesco e della rete mondiale dei musei dell’acqua (Wamu-Net), l’appuntamento di Dakar è stato un’importante occasione anche per coinvolgere le istituzioni africane nell’avviare una concreta programmazione di mappatura dei corsi d’acqua sotterranei del Continente nero. Il tentativo è quello di valorizzare questa risorsa trasformandola in nuove opportunità economiche, turistiche e di ricerca scientifica. Gli esperti ribadiscono che la qualità e l’utilizzo intelligente delle acque sotterranee rende sicuro e conveniente l’accesso idrico, senza particolari e costosi trattamenti, anche per le popolazioni africane. La tutela e la valorizzazione delle reti idriche sotterranee appare in effetti la modalità più conveniente per fornire di acqua potabile i villaggi rurali, ottenendo così un aumento della superficie coltivabile irrigabile, la valorizzazione dei raccolti e la tutela della biodiversità delle colture.
Nell’ottica dell’adattamento ai cambiamenti climatici, la formulazione di sistemi intelligenti per l’utilizzo delle acque sotterranee consente di migliorare l’accesso all’acqua dolce per tutto l’anno, senza sprecarla: il bene liquido infatti non evaporerebbe, come avviene invece adesso con una parte dell’acqua conservata nei classici serbatoi ubicati in superficie.
di Domenico LetiziaLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche