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Eroismo e cialtroneria

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Due storie incredibilmente diverse e istruttive: il gestore di un lido muore dopo aver soccorso due bambini in mare a Castelnuovo, invece a Napoli le famiglie vengono perquisite per scoprire se portino nei lidi acqua e cibo. Se vogliono bere o mangiare devono utilizzare il ristorante del lido.

Eroismo e cialtroneria

Due storie incredibilmente diverse e istruttive: il gestore di un lido muore dopo aver soccorso due bambini in mare a Castelnuovo, invece a Napoli le famiglie vengono perquisite per scoprire se portino nei lidi acqua e cibo. Se vogliono bere o mangiare devono utilizzare il ristorante del lido.
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Eroismo e cialtroneria

Due storie incredibilmente diverse e istruttive: il gestore di un lido muore dopo aver soccorso due bambini in mare a Castelnuovo, invece a Napoli le famiglie vengono perquisite per scoprire se portino nei lidi acqua e cibo. Se vogliono bere o mangiare devono utilizzare il ristorante del lido.
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Sono settimane che parliamo tanto (troppo) di balneari, spiagge, gestori, ombrelloni e lavoro in riva al mare. Non sempre limpido e trasparente. Il lavoro e la gestione dei lidi, intendiamo. Ieri, a distanza di poche ore e di pochi chilometri due storie incredibilmente diverse e istruttive: a Castelvolturno, litorale domizio in provincia di Caserta, il gestore di una spiaggia ha immollato se stesso per salvare due bambini in difficoltà fra le onde.  Rahal Amarri, originario del Marocco ma in Italia da vent’anni, ha visto i due piccoli annaspare, non ci ha pensato un momento e – pur non essendo un bagnino addestrato – ha fatto ciò che qualsiasi donna o uomo di coscienza e cuore su questa terra farebbe: si è lanciato per salvarli ed è riuscito a riportarli a riva. Stremato dalla fatica, è stato stroncato subito dopo da un infarto. Aveva 42 anni e lascia i suoi di figli, che vivono con la mamma in Marocco. Quando le forze dell’ordine sono arrivate sul luogo della tragedia, non hanno trovato né i bambini salvati né i loro genitori, che non hanno evidentemente sentito la necessità di un saluto, di vegliare quell’uomo a cui dovevano la vita dei loro figli.  A Bacoli, provincia di Napoli, altri gestori pensano bene di perquisire – avete letto bene – le borse dei bagnanti per scoprire se portino nei lidi acqua, cibo e generi di conforto. Obiettivo, non perdere il guadagno della vendita di bibite e panini, di cui possiamo peraltro immaginare la qualità. Una storia di piccola, ordinaria follia sulle spiagge di questo Paese, denunciata dallo stesso sindaco di Bacoli. Nello stesso giorno, a poca distanza, eroismo, sacrificio, senso del dovere e cialtroneria. Una perenne tensione all’italiana, l’eterna condanna del nostro vivere quotidiano.   Di Fulvio Giuliani

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