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Il passaggio generazionale nella cosmesi

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L’inventore del deodorante Malizia, Corrado Ravanelli, a 91 anni, se ne va in pensione e passa il testimone al figlio Fabio. La notizia è lo spunto per riflettere sulla delicata questione di un management “tutto in famiglia” anche per quei grandi gruppi italiani con un interesse per il sistema Paese.

Il passaggio generazionale nella cosmesi

L’inventore del deodorante Malizia, Corrado Ravanelli, a 91 anni, se ne va in pensione e passa il testimone al figlio Fabio. La notizia è lo spunto per riflettere sulla delicata questione di un management “tutto in famiglia” anche per quei grandi gruppi italiani con un interesse per il sistema Paese.
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Il passaggio generazionale nella cosmesi

L’inventore del deodorante Malizia, Corrado Ravanelli, a 91 anni, se ne va in pensione e passa il testimone al figlio Fabio. La notizia è lo spunto per riflettere sulla delicata questione di un management “tutto in famiglia” anche per quei grandi gruppi italiani con un interesse per il sistema Paese.
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C’è intesa tra Corrado Ravanelli e il figlio o, per meglio dire, profumo d’intesa. Dopo una vita dedicata al lavoro, l’imprenditore è pronto a cedergli il testimone della Mirato Spa, l’azienda che ha scolpito le acconciature di nonne e nipoti con la lacca Splend’Or e profumato le ascelle di milioni di uomini, richiamati anche da quel nome furbo, Malizia, come la famosa commedia erotica con Laura Antonelli tanto in voga in quegli anni. Classe 1930, il signor Ravanelli corona ora l’ennesimo sogno: l’Università del Piemonte Orientale gli ha conferito la laurea ad honorem in Economia, amministrazione e controllo. “Controllo”, parola poliedrica che dovrebbe aprire a lucide riflessioni quando si parla di affari di famiglia tanto ingenti da avere un interesse per il sistema Paese. Negli ultimi anni la Mirato ha messo a segno acquisizioni strategiche come Clinains e I Provenziali. Il gruppo è cresciuto in Cina e Russia e ora punta agli Usa, anche grazie alla lungimiranza del neo dottor Ravanelli che il sudore, ancor prima di combatterlo a colpi di spray, lo ha provato sulla propria pelle sverniciando a 15 anni le navi nella sua Genova. Può essere che Fabio Ravanelli non farà rimpiangere nemmeno per un secondo suo padre, ma il problema del management resta una cosa seria. Sono ancora troppe le filiere dinastiche intestine a piccoli e grandi gruppi a conduzione famigliare. Se proprio non se ne può fare a meno, almeno si pensi a una dirigenza mista perché non sempre i parenti si dimostrano all’altezza della situazione.   di Ilaria Cuzzolin

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