Non è ancora chiaro il numero di persone, tra cui molti bambini, partite quattro giorni fa su un barcone dalle coste di Izmir, in Turchia, e naufragate sulla spiaggia di Steccato di Cutro in provincia di Crotone.
Questa mattina sono stati ritrovati altri tre corpi, ma molto probabilmente il numero dei decessi salirà a 63. La notizia non è ancora stata ufficializzata, ma pare non ce l’abbia fatta l’uomo sopravvissuto al naufragio ricoverato in terapia intensiva. Così è quanto si apprende dalle ultime dichiarazioni del Sindaco di Crotone, Vincenzo Voce: “I superstiti sono circa 80 ma purtroppo diventeranno ancora meno a seguito dell’ultimo decesso comunicato stamani in prefettura”.
“Parlando con alcuni funzionari della polizia – continua Voce – abituati ad andare su scene delicate, vedere tutti quei corpi spiaggiati è terribile. La città sta vivendo momenti molto particolari. Abbiamo già vissuto altre storie drammatiche, ma venire ad occuparsene di persona è un’altra cosa. È molto triste”.
Le stime parlano di una ventina di bambini morti, fra cui due gemelli di pochi anni e un bimbo di alcuni mesi. Ma sono tantissimi anche i minori rimasti orfani dal naufragio: “Quando avvengono queste tragedie la fatalità non guarda in faccia nessuno – aggiunge il Sindaco Voce – La cosa impensabile è immaginare il mare in quelle condizioni e un bambino che viene spinto da quelle onde e riesce a salvarsi. Ma voglio lasciare anche una nota positiva: questa mattina all’ospedale pediatrico sono riuscito ad incontrare una bambina di 4 anni, sana e salva. È un miracolo. Quando dalle tragedie si riescono a salvare dei bambini è una vera gioia”.
Attualmente un gruppo di sopravvissuti al naufragio che si trova al “Cara”, il Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo di Isola Capo Rizzuto, sta chiedendo di identificare i familiari che non ce l’hanno fatta. Su questo la polizia scientifica è al lavoro senza sosta già da ieri.
La prossima riunione del CCS (Centro di Coordinamento dei Soccorsi) in Prefettura è prevista per questa sera alle ore 19. Ma rimane da chiarire un aspetto molto importante sulla vicenda: il barcone carico di cittadini iracheni, iraniani, afghani e siriani era stato individuato nella serata di sabato da un aereo del servizio Frontex. Due unità della Guardia di Finanza erano partite dal porto di Crotone ma gli equipaggi sono stati costretti a rientrare a causa delle pessime condizioni con mare forza 3-4.
Di Claudia Burgio
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