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Impagnatiello avvelenava Giulia Tramontano

Impagnatiello avvelenava Giulia Tramontano da un mese e mezzo

Trovate tracce di topicida, somministrato da almeno un mese e mezzo, nel corpo di Giulia e del feto. Ora non si potrà più parlare di “raptus”
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Impagnatiello avvelenava Giulia Tramontano da un mese e mezzo

Trovate tracce di topicida, somministrato da almeno un mese e mezzo, nel corpo di Giulia e del feto. Ora non si potrà più parlare di “raptus”
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Impagnatiello avvelenava Giulia Tramontano da un mese e mezzo

Trovate tracce di topicida, somministrato da almeno un mese e mezzo, nel corpo di Giulia e del feto. Ora non si potrà più parlare di “raptus”
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Trovate tracce di topicida, somministrato da almeno un mese e mezzo, nel corpo di Giulia e del feto. Ora non si potrà più parlare di “raptus”
Un delitto sconvolgente, di cui tanto avevamo parlato. E oggi scopriamo che c’è un ulteriore dettaglio dell’orrore, nella morte di Giulia Tramontano, incinta al settimo mese e uccisa con 37 coltellate dal compagno e padre del bimbo che portava in grembo Alessandro Impagnatiello. Sì perché nel corpo di Giulia, e nel feto, sono state trovate tracce di topicida. Somministrato da almeno un mese e mezzo. Impagnatiello prima di massacrarla l’ha lentamente avvelenata. Lei e il bambino, suo figlio. E in effetti la stessa Giulia a un’amica in chat raccontava di avere dolore alla gola e di sentirsi drogata.
 
Un dettaglio che rende ancora più terribile un delitto già sconvolgente. Perché rende l’idea di quanto quest’uomo abbia perseguito lucidamente il suo progetto di morte. Per la donna che avrebbe dovuto amare, per quel figlio che avrebbe dovuto nascere. E in effetti nel pc di Impagnatiello erano state trovate tracce della ricerca degli effetti del veleno per topi cinque mesi prima del delitto.
 
Ora non si potrà più parlare di “raptus”. Ora questa vicenda terrificante ha assunto i contorni di uno dei peggiori e più aberranti delitti di quest’ultimo periodo. Una storia, purtroppo non l’unica, che non deve essere dimenticata. Per Giulia e per il piccolo Thiago, che non nascerà mai.

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