La forza di non odiare
| Cronaca
Si fatica a comprendere come sia possibile che il padre di Giulia Cecchettin abbia ricevuto insulti via social. Invochiamo l’identità digitale

La forza di non odiare
Si fatica a comprendere come sia possibile che il padre di Giulia Cecchettin abbia ricevuto insulti via social. Invochiamo l’identità digitale
| Cronaca
La forza di non odiare
Si fatica a comprendere come sia possibile che il padre di Giulia Cecchettin abbia ricevuto insulti via social. Invochiamo l’identità digitale
| Cronaca
AUTORE: Fulvio Giuliani
Ci si prova anche a voler capire, nei limiti del possibile, cosa si agiti nella testa di un individuo che decida di insultare via social un uomo provato da un dolore inimmaginabile come quello subito dal papà di Giulia Cecchettin. Un padre capace di non pronunciare una sola parola fuori posto, dopo aver subito una simile atrocità. Dopo aver sofferto ciò che mente umana fatica a poter comprendere.
Eppure, c’è gente che non si limita a non capire (di per sé qualcosa che sfugge alla comprensione di chiunque sia dotato di sentimenti di mera umanità), ma si abbassa all’insulto più becero e disgustoso nei confronti di chi ha cercato solo conforto nel prossimo. Speriamo di essere smentiti, ma temiamo il dopo-intervista di ieri sera da Fazio.
Qui non si tratta di invocare la sacrosanta denuncia di questi imbecilli senza morale e senza alcun tipo di attributo che possa dirsi umano, c’è da interrogarsi su una deriva. Siamo sempre pronti a dire – comprensibilmente, sia chiaro – “sono pochi”, “sono semplicemente dei frustrati, degli sfigati alla caccia perenne di un nemico”, “non rappresentano nessuno e niente”, ma non sono quei quattro gatti che qualcuno vorrebbe pensare. Spuntano ogni santissimo giorno per insultare, denigrare, martellare ovunque si accenni a un briciolo di buoni sentimenti, di disponibilità verso gli altri. Perché no, di dolcezza e umanità.
Rispetto a ciò che ha dovuto subire il papà di Giulia, queste miserie sono il nulla e non meriterebbero neppure di essere commentate, eppure sentiamo la necessità di trovare un limite, un argine a questo dilagare di imbecillità fine a se stessa. All’atto pratico, invochiamo ancora una volta l’identità digitale, perché bisogna finirla con questa pretesa immunità legata a un peraltro inesistente anonimato. Quanto ai principi, reclamiamo il diritto di dire basta al lerciume, alla violenza verbale, all’insensibilità.
Sentimenti di cui solo ieri ci si vergognava profondamente e che oggi – a valle di una serie di fenomeni che hanno finito per sdoganare il peggio fra di noi – in troppi considerano un vanto. Per costoro abbiamo una notizia: siete solo dei falliti.
Di Fulvio Giuliani
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche

Milano, cortei contro lo sgombero del Leoncavallo
06 Settembre 2025
Milano, in cinquemila contro lo sgombero del Leoncavallo. Esponenti del centrosinistra con i manif…

Armani, cosa lo rese famoso, chi fu la sua musa, a chi andrà il suo impero e per chi disse “Con lui se ne andò una parte di me”
04 Settembre 2025
La vita di Giorgio Armani è stata ricca di soddisfazioni e segnata, naturalmente, da qualche ombra…

La morte di Giorgio Armani fa il giro del mondo: la gallery con le prime pagine
04 Settembre 2025
Ecco come i principali quotidiani di tutto il mondo hanno accolto la notizia della morte dello sti…

Giorgio Armani: il Re della moda. Un grande italiano.
04 Settembre 2025
È difficile persino immaginare il mondo della moda senza Giorgio Armani.
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.