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La lezione shock dei vigili alla materna di Palermo. Bimbi in lacrime

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A Palermo alcuni bambini dai 3 ai 5 anni hanno dovuto assistere ad una discutibile lezione di educazione stradale. Spari in aria, bimbi gridano e piangono dalla paura – IL VIDEO

Lezione shock scuola Palermo

La lezione shock dei vigili alla materna di Palermo. Bimbi in lacrime

A Palermo alcuni bambini dai 3 ai 5 anni hanno dovuto assistere ad una discutibile lezione di educazione stradale. Spari in aria, bimbi gridano e piangono dalla paura – IL VIDEO

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La lezione shock dei vigili alla materna di Palermo. Bimbi in lacrime

A Palermo alcuni bambini dai 3 ai 5 anni hanno dovuto assistere ad una discutibile lezione di educazione stradale. Spari in aria, bimbi gridano e piangono dalla paura – IL VIDEO

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Sta facendo molto discutere il video, che sta circolando in rete, ripreso durante una lezione di educazione stradale, avvenuta nel plesso Ferrara dell’Istituto comprensivo Rita Borsellino di Palermo. Nelle immagini si vede la polizia municipale inscenare l’arresto di un malvivente, prima sparando alcuni colpi di pistola e poi lanciando un cane dell’unità cinofila. Una scena che ha terrorizzato i piccoli dai 3 ai 5 anni. Molti si sono impauriti, altri sono scoppiati in lacrime e hanno cominciato ad urlare in preda alla paura.

Un episodio che ha visto – giustamente – la reazione di molti genitori che hanno chiesto spiegazioni alla dirigente scolastica, la quale si è scusata per l’accaduto. Scuse che sono arrivate anche dal comandante della polizia municipale: “Ho dato ordini che una simulazione del genere non venga mai più portata nelle scuole. Si tratta di tutelare i bambini e rispettare le diverse sensibilità”. Più che di sensibilità diverse – come se fosse sbagliato che di fronte a quelle immagini un bambino si spaventi e che sia “normale” la reazione contraria – si tratta di sensibilità e responsabilità che sarebbero dovute essere compito degli adulti nel preservare i bambini da un simile incidente ed evitare del tutto che un episodio del genere accadesse. Possibile che nessuno si sia chiesto se quel programma fosse davvero adatto a dei minori così piccoli? Sbagliare è umano, ma anche ignorare prima e chiedere scusa poi a volte non basta.

Di Claudia Burgio

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