«Mio figlio è un mostro. Chiedo perdono per aver fatto un figlio così». Sono parole toccanti, sono parole forti, sono parole che colpiscono quelle della mamma di Alessandro Impagnatiello, l’uomo che ha ucciso la fidanzata Giulia incinta al settimo mese. Davanti alle telecamere della “Vita in Diretta” piange, questa mamma. Non cerca giustificazioni per quello che ha fatto suo figlio. Sembra banale ma non lo è. Molte volte abbiamo visto genitori cercare di giustificare l’ingiustificabile. Lei non lo fa.
Il suo pensiero è alla famiglia di Giulia. Quella famiglia che conosce bene, quella famiglia a cui chiede perdono. Anche se lei non ha fatto nulla, ovviamente. Però le sue parole, il suo dolore, reale – anche lei ha perso la gioia di vedere suo nipote nascere – è un barlume di umanità in una vicenda che di umano non ha davvero nulla. Dimostra a chi cerca di analizzare, di scandagliare, che il male fatto da una persona non ha alle volte origine là dove è cresciuto. Ma solo nella imperdonabile e ingiustificabile responsabilità che ogni adulto ha di se stesso.
di Annalisa Grandi
LA RAGIONE – LE ALI DELLA LIBERTA’ SCRL
Direttore editoriale Davide Giacalone
Direttore responsabile Fulvio Giuliani
Sede legale: via Senato, 6 - 20121 Milano (MI) PI, CF e N. iscrizione al Registro Imprese di Milano: 11605210969 Numero Rea: MI-2614229
Per informazioni scrivi a info@laragione.eu
Copyright © La Ragione - leAli alla libertà
Powered by Sernicola Labs Srl