La rivincita degli animali sull’uomo
Al netto della sceneggiatura stile disaster movie, le istantanee sull’estate italiana, tra avvistamenti e incidenti causati dagli animali, sono più che allarmanti
La rivincita degli animali sull’uomo
Al netto della sceneggiatura stile disaster movie, le istantanee sull’estate italiana, tra avvistamenti e incidenti causati dagli animali, sono più che allarmanti
La rivincita degli animali sull’uomo
Al netto della sceneggiatura stile disaster movie, le istantanee sull’estate italiana, tra avvistamenti e incidenti causati dagli animali, sono più che allarmanti
Al netto della sceneggiatura stile disaster movie, le istantanee sull’estate italiana, tra avvistamenti e incidenti causati dagli animali, sono più che allarmanti
È la rivincita della natura sull’uomo. Come in After Earth. Dopo la fine del mondo, il film del 2013 con Will e Jaden Smith che narra di un futuro in cui la terra è stata devastata a tal punto che gli umani hanno dovuto abbandonarla. Al netto della sceneggiatura stile disaster movie, le istantanee sull’estate italiana (vera non da fiction) sono più che allarmanti. Dal sud al centro fino al nord, foto e video ci proiettano in una dimensione iper-reale, che abbiamo visto al cinema o scoperto con un documentario del National Geographic.
Il punto è che la realtà somiglia sempre di più alla fiction. Cinque giugno, ora di pranzo, stabilimento balneare Baia Tahiti, lido delle Nazioni nel ferrarese. I turisti che prendono il sole tra gli ombrelloni vedono passare un branco di sei daini. Si lasciano dietro le spalle le dune, fanno un po’ di slalom tra i lettini, poi di corsa prendono il mare. Una cavalcata lungo la spiaggia fra gli spruzzi delle onde. Giacomo Guidi, che gestisce lo stabilimento balneare, filma tutto. “Uno spettacolo meraviglioso” racconterà. Ma i daini a spasso nel ferrarese causano però sempre più incidenti. Il 29 maggio e il 4 giugno, verso sera, Chiara Manfrini, 28 anni, di Bosco Mesola, in auto con il figlioletto di 11 mesi viene coinvolta in due incidenti. Il primo sulla Strada Acciaioli, il secondo sulla Romea. Tante, troppe le segnalazioni sulla forte presenza dei daini nel Delta, nei paesi di Mesola, Volano, Comacchio e Goro. Delizia per i turisti, croce per gli agricoltori, pericolo per cittadini e automobilisti.
Stesso scenario distopico al sud. 17 giugno, nelle campagne in provincia di Caltanissetta, capre e mucche bevono fango dagli invasi prosciugati. E’ l’effetto siccità che si somma al processo della desertificazione. Gli allevatori chiedono l’intervento dell’esercito. Luca Cammarata, titolare di un’azienda agricola biologica: “Chiediamo al Prefetto d’intervenire. Che ci portino subito l’acqua, ma che avvenga subito, senza aspettare altre riunioni, altri vertici. I nostri animali stanno morendo e i costi per noi allevatori sono ormai insostenibili”.
A Roma e dintorni, ma anche Genova, Torino, Viterbo, ormai non fa quasi più notizia: decine di cinghiali a spasso per i centri urbani in cerca di acqua e cibo. Anche qui, aggressioni all’uomo e incidenti. Spesso mortali. Come nella capitale, 9 giugno, ore 21. Stefano Violati, 58 anni, figlio di Fabrizio, già proprietario delle Acque Ferrarelle e Sangemini, a bordo del suo scooter è disarcionato da un cinghiale che gli taglia la strada. L’uomo morirà in ospedale dopo qualche ora. Purtroppo, non è l’unica vittima.
di Diego La Matina
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