La stupida violenza
Tutto secondo copione a Roma: la pretesa di sfilare nonostante il divieto, le lunghe trattative, gli scontri, le botte
La stupida violenza
Tutto secondo copione a Roma: la pretesa di sfilare nonostante il divieto, le lunghe trattative, gli scontri, le botte
La stupida violenza
Tutto secondo copione a Roma: la pretesa di sfilare nonostante il divieto, le lunghe trattative, gli scontri, le botte
Tutto secondo copione a Roma: la pretesa di sfilare nonostante il divieto, le lunghe trattative, gli scontri, le botte
Tutto secondo copione a Roma: la pretesa di sfilare nonostante il divieto, le lunghe trattative (più per prendere tempo che per ottenere un’autorizzazione che non sarebbe mai potuta arrivare), gli scontri, le botte, i lacrimogeni, il bollettino dei feriti e dei fermati.
Sullo sfondo, lontano e sfumato oltre ogni decenza, la tragedia del Medioriente. Solo una scusa, nulla più. Un modo per sputare odio, spargerne il più possibile fra le strade della nostra capitale. Segnalare la propria esistenza, contro tutto e tutti.
Una giornata inutile, violenta, sporca, persino cattiva. Una giornata filata via nell’indifferenza quasi assoluta: tutti sapevano quello che sarebbe accaduto, l’unico dubbio era legato alla portata degli scontri, la conta dei feriti, dei fermati e dei danni.
Per mettere in scena lo ‘show’ della violenza e facendo finta di preoccuparsi del destino dei civili palestinesi.
Un puro festival d’odio, a due giorni dall’anniversario della giornata che i tagliagola di Hamas 12 mesi meno un giorno fa consacrarono all’odio più cieco e abietto. Appena “santificato“ a Teheran da un leader folle di paura, costretto a recitare il sermone incendiario con un fucile al fianco. Bandiera di fallimento e debolezza.
E a un simile spettacolo si affiancano, senza neppure capirlo fino in fondo, i violenti di casa nostra. Chissà cosa vedranno stamattina nel loro specchio.
di Fulvio Giuliani
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