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La tecnologia che aiuta la sicurezza

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La tecnologia può essere di fondamentale importanza per garantire la sicurezza di abitanti e turisti e per la tempestività degli interventi delle forze dell’ordine. Soprattutto in episodi come quello del “branco” di Capodanno a Milano.

La tecnologia che aiuta la sicurezza

La tecnologia può essere di fondamentale importanza per garantire la sicurezza di abitanti e turisti e per la tempestività degli interventi delle forze dell’ordine. Soprattutto in episodi come quello del “branco” di Capodanno a Milano.
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La tecnologia che aiuta la sicurezza

La tecnologia può essere di fondamentale importanza per garantire la sicurezza di abitanti e turisti e per la tempestività degli interventi delle forze dell’ordine. Soprattutto in episodi come quello del “branco” di Capodanno a Milano.
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Il sindaco di Milano Sala ha chiesto scusa alle vittime e annunciato che il Comune si costituirà parte civile. Ha anche ammesso che qualcosa vada fatto sul fronte della tecnologia, che pure è stata fondamentale per individuare chi faceva parte del ‘branco’ che a Capodanno in piazza del Duomo ha molestato almeno nove ragazze. I filmati realizzati da chi c’era, così come quelli delle telecamere di sorveglianza, hanno consentito alla polizia di avvalersi di un software di ricostruzione facciale. Dodici persone sono state identificate, due ragazzi sono stati fermati. Certo andrà fatto di più perché episodi del genere non si ripetano. Aumentando le forze dell’ordine, che pur in quella piazza sono già presenti in numeri piuttosto importanti, ma anche predisponendo sistemi di videosorveglianza che vadano oltre l’utilizzo ex post che ne è stato fatto in questo caso. Perché è chiaro che garantire la tempestività degli interventi è di vitale importanza, in casi come questi. Soprattutto perché se è vero che quello che è accaduto a Capodanno ha giustamente avuto ampia risonanza, si stanno analizzando ulteriori episodi di aggressioni e borseggi avvenuti nei giorni precedenti. Probabilmente non hanno tutti la medesima gravità ma concorrono a far crollare il senso di sicurezza che deve essere garantito a chi vive in quella città e anche ai suoi turisti. Di qualunque nazionalità siano quei ragazzi, e da qualunque parte d’Italia vengano, quello che conta è che se giudicati responsabili vengano puniti.   di Gaia Bottoni

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