L’antisemitismo fra noi
Da Firenze a Napoli, un’aria mefitica nei confronti di Israele si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta Italia, lambendo pericolosamente il puro antisemitismo

L’antisemitismo fra noi
Da Firenze a Napoli, un’aria mefitica nei confronti di Israele si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta Italia, lambendo pericolosamente il puro antisemitismo
L’antisemitismo fra noi
Da Firenze a Napoli, un’aria mefitica nei confronti di Israele si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta Italia, lambendo pericolosamente il puro antisemitismo
Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul rischio che corriamo tutti in questo Paese, gli converrebbe banalmente “rileggere” i due episodi che ho scelto per il mio commento di ieri e oggi. E non certo per mio ‘merito’.
Prima la valanga di insulti piovuti sui giocatori del Maccabi Haifa, giovedì a Firenze in occasione della partita di Conference League contro i Viola, perché colpevoli di essere israeliani. Ieri, a Napoli, l’atto oggettivamente squadrista nei confronti del direttore de La Repubblica Maurizio Molinari, cui è stato impedito di parlare all’università nel previsto incontro-dibattito con gli studenti a suon di offese a Israele, accuse di “genocidio“ (ci risiamo con l’uso leggero e sconvolgente di questo termine da parte di gente che non esitiamo a definire una banda di ignoranti), bando ai “sionisti” e inni alla Palestina libera. Senza minimamente porsi il problema che forse, nello specifico della Striscia, Hamas ha qualche leggerissima responsabilità nello stato in cui 2 milioni di civili sono stati tenuti negli ultimi anni.
Abbiamo un problema e ce l’abbiamo grosso, se continueremo a far finta che si tratti solo di qualche esaltato, di chi ama la caciara per la caciara, di qualche rottame del passato o cose del genere: si sta diffondendo un’idea malsana, un’aria mefitica nei confronti di Israele in quanto tale. Non per la sciagurata azione voluta dal governo di Benjamin Netanyahu a Gaza. Un’operazione che solo ieri abbiamo bollato per l’ennesima volta nella sua follia strategica, umanitaria, nella totale inconsistenza anche in relazione ai presunti obiettivi, ma che per certi soggetti è semplicemente la perfetta pezza d’appoggio a quello che hanno sempre pensato.
Nei casi di Firenze e Napoli non c’entrano niente un premier che è una sciagura per lo Stato d’Israele o una determinata politica, c’è un odio che avvolge tutto e arriva ormai a lambire pericolosamente il puro antisemitismo.
Benissimo ha fatto il Presidente del Repubblica Sergio Mattarella a non aspettare neppure un minuto per esprimere solidarietà al direttore de La Repubblica. Encomiabile il richiamo al dialogo e alla disponibilità di quest’ultimo, ma il problema resta. Come resta l’ignoranza, foriera dei peggiori pensieri e delle azioni più stupide.
Di Fulvio Giuliani
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