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L’audio che fa male di Giulia Cecchettin

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Prima dell’atroce delitto, Giulia Cecchettin raccontava alle amiche di non sopportare più Filippo Turetta ma di avere, al contempo, un forte senso di colpa
Giulia Cecchettin

L’audio che fa male di Giulia Cecchettin

Prima dell’atroce delitto, Giulia Cecchettin raccontava alle amiche di non sopportare più Filippo Turetta ma di avere, al contempo, un forte senso di colpa
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L’audio che fa male di Giulia Cecchettin

Prima dell’atroce delitto, Giulia Cecchettin raccontava alle amiche di non sopportare più Filippo Turetta ma di avere, al contempo, un forte senso di colpa
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«Non lo sopporto più, vorrei che sparisse ma ho paura per lui».
Giulia Cecchettin raccontava alle amiche, poche settimane prima di venire uccisa, la sua preoccupazione per quel ragazzo con cui non voleva più stare. Ma che temeva potesse farsi del male, senza di lei. Trattenuta dal senso di colpa.
 
Alla fine lui è a lei che ha fatto del male, e quel messaggio audio mette i brividi. Perché racconta di una ragazza consapevole di dinamiche distorte, ma travolta dai sensi di colpa. Si preoccupava per lui, più che per se stessa. Si preoccupava di quel rifiuto che Filippo non accettava.
 
C’è anche questo, tra i meccanismi perversi in cui si annida la violenza. Il senso di colpa. Quello che in tante storie impedisce alle donne di chiudere una porta. Quello che ha impedito a Giulia di essere davvero netta, con Filippo.
 
Inutile ragionare col senno di poi, di certo se è necessario che cambino gli uomini, lo è anche che cambino le donne. Che smettano di sentirsi responsabili per il dolore di qualcun altro, che si preoccupino di più per loro stesse. Anche se può sembrare egoistico. A volte, ne va della vita.
di Annalisa Grandi

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