La sostanza è che senza Green Pass dal 1 febbraio si potranno fare solo gli acquisti di generi considerati essenziali. Lo prevede il nuovo e già parecchio controverso Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Draghi e che in sostanza restringe ancora – fino quasi ad azzerare – quello che si potrà fare se sprovvisti di vaccinazione o almeno di tampone.
In estrema sintesi, in tutti gli esercizi commerciali e gli uffici pubblici si dovrà entrare almeno con il Green Pass base, quello che si ottiene appunto con il tampone. Fanno eccezione i negozi per animali, quelli di alimentari e i supermercati dove ancora si entrerà anche senza carte verdi ma solo per acquistare cibo e prodotti ‘essenziali’. Anche se non è chiaro a che serva, visto che se il tema è ridurre la libertà di movimento senza certificazioni, se uno entra in un negozio non fa differenza per quale merce sia lì.
Senza Green Pass si potrà andare in farmacia, nei negozi di ottica e affini. E fare benzina. E negli uffici delle forze dell’ordine per presentare denunce e per atti urgenti. I controlli dovrà farli l’esercente, a campione, perché era impensabile imporli all’ingresso. Peccato che questo renda piuttosto semplice trovare scappatoie: sarebbe stato più sensato introdurre un principio di responsabilità personale in capo al cittadino. Non a caso sul provvedimento c’è stato dibattito.
Anche perché è un’altra via di mezzo non tanto ben riuscita: non si vuole estendere l’obbligo vaccinale, allora si cerca di rendere la vita difficile a chi si vaccina.
di Gaia Bottoni
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