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#losapevamotutte e il tweet de La Stampa poi rimosso

Un tweet de La Stampa è stato duramente criticato e poi rimosso dai social dove è diventato invece virale l’hashtag #losapevamotutte dopo la vicenda di Giulia Tramontano
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#losapevamotutte e il tweet de La Stampa poi rimosso

Un tweet de La Stampa è stato duramente criticato e poi rimosso dai social dove è diventato invece virale l’hashtag #losapevamotutte dopo la vicenda di Giulia Tramontano
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#losapevamotutte e il tweet de La Stampa poi rimosso

Un tweet de La Stampa è stato duramente criticato e poi rimosso dai social dove è diventato invece virale l’hashtag #losapevamotutte dopo la vicenda di Giulia Tramontano
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Un tweet de La Stampa è stato duramente criticato e poi rimosso dai social dove è diventato invece virale l’hashtag #losapevamotutte dopo la vicenda di Giulia Tramontano
Il tweet recitava così: “Al Paese serve un’opera di educazione profonda. Dobbiamo insegnare alle ragazze a salvarsi”. Detta così poteva pure suonare bene, ma nel giorno in cui scopriamo di una giovane donna incinta ammazzata senza pietà dal fidanzato, forse spostare ancora una volta l’attenzione sulla vittima non è il caso. Infatti La Stampa dopo qualche ora ha rimosso il tweet, ampiamente criticato sui social dove invece è partito l’hashtag #losapevamotutte. A indicare che in fondo, speravamo di no, ci illudevamo che Giulia Tramontano fosse magari scappata lontano da quell’uomo che la tradiva. Ma in fondo, lo sapevamo. Che non poteva altro che essere stato lui. Il fatto che, come giustamente ha detto in conferenza stampa la procuratrice aggiunta di Milano, non si debba mai andare all’ “ultimo incontro“, non giustifica né può spostare l’attenzione dal carnefice alla vittima. Il fatto che ancora oggi alle volte si faccia fatica a dire basta, non significa che quello che ha fatto o non ha fatto Giulia è da analizzare più dell’orrore commesso dal suo assassino. Anche perché nello specifico non parliamo di contesti degradati. Non parliamo di un uomo già stato violento. E c’è una enorme differenza tra un uomo che tradisce, che ha una doppia vita, e uno che ammazza a coltellate la sua compagna. Incinta al settimo mese. Certo noi donne possiamo smettere di perdonare. Di dare ultime chance. Ma soprattutto agli uomini va insegnato che le donne vanno rispettate. E Giulia, in questa vicenda, è solo e unicamente una vittima. Questo non andrebbe scordato.   di Annalisa Grandi

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