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L’ultimo tema di Eleonora: quando la burocrazia si scontra con l’umanità

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La lotta di Sabrina, madre della piccola Eleonora morta di tumore alle ossa, per ottenere l’ultimo tema di sua figlia: ennesimo di caso di una burocrazia che non sa fare i conti con l’umanità.

L’ultimo tema di Eleonora: quando la burocrazia si scontra con l’umanità

La lotta di Sabrina, madre della piccola Eleonora morta di tumore alle ossa, per ottenere l’ultimo tema di sua figlia: ennesimo di caso di una burocrazia che non sa fare i conti con l’umanità.

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L’ultimo tema di Eleonora: quando la burocrazia si scontra con l’umanità

La lotta di Sabrina, madre della piccola Eleonora morta di tumore alle ossa, per ottenere l’ultimo tema di sua figlia: ennesimo di caso di una burocrazia che non sa fare i conti con l’umanità.

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Scriveva Sabrina nel maggio di quattro anni fa: «Davanti alla scuola di mia figlia. Abbiamo preso tutti gli antidolorifici, speriamo che il braccio regga». Era il giorno in cui Eleonora, sua figlia, faceva il tema per l’esame di terza media. Sua figlia però era malata, aveva un tumore alle ossa.

Si era preparata in una stanza di ospedale e quel giorno, a scuola, ci era arrivata imbottita di medicine. Tre mesi dopo sarebbe morta. Di lei resta quel tema, che sua mamma da almeno due anni sta cercando di recuperare. Era il simbolo dell’ultimo sforzo della sua bambina, ma tra quelle righe c’è anche quello che resta di lei.

Eppure nonostante le telefonate e le richieste via mail, il desiderio di questa mamma – già devastata da un dramma terribile – non è ancora stato esaudito.

Quale che sia la prassi prevista, è terribile che la burocrazia, le “regole”, impediscano a Sabrina di riavere quelle righe scritte da sua figlia. E il suo non è l’unico caso, a giudicare dai tanti che hanno commentato il suo post in Rete. Forse dopo il clamore, dopo che la storia è finita sui giornali, quel tema verrà consegnato ai genitori di Eleonora.

Certo stupisce come si debba arrivare a questo, per poter ottenere qualcosa che appare di valore minimo e invece ne ha uno enorme per una madre che ha già dovuto dire addio a una figlia tredicenne. Una madre che anche adesso non prova rabbia ma chiede semplicemente di poter tenere con sé quell’ultimo ricordo. Non c’entrano le regole, qui è soltanto questione di umanità.

di Annalisa Grandi

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