L’umanità oltre la tragedia
L’umanità oltre la tragedia
L’umanità oltre la tragedia
Ieri è rientrata in Italia la salma del piccolo Andrea, il bimbo morto durante una vacanza nella località egiziana di Sharm el-Sheikh, mentre restano ancora critiche le condizioni del padre. Servirà tempo, forse due mesi, per capire cosa sia esattamente successo, perché improvvisamente si siano sentiti male e cosa sia accaduto dopo, perché quella settimana da sogno in un resort extra lusso sia finita nel modo peggiore. Dovremo attendere i risultati dell’inchiesta ma di certo colpisce profondamente quanto avvenuto in una meta che da diversi anni è molto frequentata dai turisti, anche italiani.
Non sappiamo se il bimbo avesse delle allergie non diagnosticate, non sappiamo se il fatto che la guardia medica abbia prescritto dei farmaci e non l’immediato ricovero possa aver inciso sulla sua tragica sorte. Sta di fatto che le autorità italiane sono intervenute tempestivamente per esaudire il desiderio di questa madre straziata dal dolore, e per di più incinta, che chiedeva di poter tornare rapidamente nel nostro Paese. La Farnesina ha chiesto e ottenuto una procedura accelerata nonostante il corpo di Andrea dovesse essere a disposizione dell’autorità giudiziaria, visto che c’è un fascicolo aperto. Ma al di là dell’indagine, che avrà dei tempi ben più lunghi, è stato un atto di enorme umanità consentire di riportare il corpo di questo piccolo in Italia. Rimane lo sconcerto per una vicenda terribile, che colpisce tanto di più perché avvenuta in una circostanza che avrebbe dovuto essere gioiosa e spensierata.
Di Annalisa Grandi
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