L’inaccettabile e angosciante mattanza dei ragazzi
L’appello del questore: “I ragazzi i procurano le armi con estrema facilità”. Il caso ora assume una dimensione nazionale
L’inaccettabile e angosciante mattanza dei ragazzi
L’appello del questore: “I ragazzi i procurano le armi con estrema facilità”. Il caso ora assume una dimensione nazionale
L’inaccettabile e angosciante mattanza dei ragazzi
L’appello del questore: “I ragazzi i procurano le armi con estrema facilità”. Il caso ora assume una dimensione nazionale
L’appello del questore: “I ragazzi i procurano le armi con estrema facilità”. Il caso ora assume una dimensione nazionale
Un “gioco” finito male, un colpo di pistola che parte, la morte di un 18enne, la confessione di un 19enne, il cugino della vittima. Si è al terzo caso in circa 20 giorni di ragazzi morti per colpi d’arma da fuoco a Napoli. Il caso ora assume una dimensione nazionale, partono accuse reciproche, dimenticando, volutamente o meno, il tema prioritario: la facilità di accesso alle armi da parte dei minori, anche attraverso il ricorso al dark web, come spiegato di recente dal capo della Procura di Napoli, Nicola Gratteri. Non deve cadere nel vuoto delle vuote polemiche politiche delle ultime ore l’appello del questore di Napoli, Maurizio Agricola: i ragazzi si procurano le armi con facilità irrisoria. Spesso sono pistole scacciacani, poi trasformate in arme letali.
Quindi, al netto della repressione delle azioni violente, dell’uso potenziato della videosorveglianza per le strade del centro che consente di risolvere in tempi brevi la maggior parte dei casi, si gira l’angolo sulla furia di casi di minori uccisi con colpi da armi da fuoco solo intervenendo sull’accesso dei minori alle armi.
Le polemiche che si ricorrono, lasciano davvero il tempo che trovano. Dalle critiche avanzate da Roberto Saviano sul fallimento del “modello Caivano” sbandierato dal governo Meloni, che sono state respinte dai politici di centrodestra campani sulle conseguenze diffuse del “modello Gomorra”, alimentato dal cinismo dello scrittore napoletano. Ognuno ha ovviamente diritto e spazio a rivendicare il proprio pensiero, così come costituisce un elemento positivo le migliaia di persone scese in piazza all’assemblea pubblica, promossa da Libera Campania in collaborazione con l’Arcidiocesi di Napoli, alla presenza dell’amministrazione comunale (invece assente ai funerali dei primi due minori morti per colpi d’arma da fuoco). Ma la strada è assai stretta e per quanto folle possa sembrare, c’è il rischio dell’effetto emulazione o meglio contrapposizione, cioè che l’appello ai minori di “deporre le armi”, come detto dall’Arcivescovo di Napoli, Monsignor Mimmo Battaglia, durante il funerale di Emanuele Tufano, il primo dei giovanissimi uccisi, possa indurre i ragazzi alla reazione opposta. Serve dunque intervenire. Subito.
Di Nicola Sellitti
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