Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

“Non vedo l’ora di tornare a raccontare”, le prime parole di Cecilia Sala

|

Cecilia Sala intervistata da Marco Calabresi per il podcast Stories, racconta i suoi giorni di detenzione nel carcere di Evin

Cecilia Sala

“Non vedo l’ora di tornare a raccontare”, le prime parole di Cecilia Sala

Cecilia Sala intervistata da Marco Calabresi per il podcast Stories, racconta i suoi giorni di detenzione nel carcere di Evin

|

“Non vedo l’ora di tornare a raccontare”, le prime parole di Cecilia Sala

Cecilia Sala intervistata da Marco Calabresi per il podcast Stories, racconta i suoi giorni di detenzione nel carcere di Evin

|

“Non vedo l’ora di tornare a raccontare”, è così che Cecilia Sala conclude il racconto dei suoi 20 giorni di detenzione in Iran, durante una puntata del suo podcast “Stories” dal titolo “I miei giorni a Evin, tra interrogatori e isolamento”. Nell’intervista a cura di Mario Calabresi, direttore nonché fondatore di Chora Media, Cecilia spiega: “Non mi è stato spiegato perché io sia finita in una cella di isolamento nel carcere di Evin. Questa storia comincia col fatto che l’Iran è il Paese nel quale più volevo tornare, dove ci sono le persone a cui più mi sono affezionata. Si cerca di avere uno scudo dalla sofferenza degli altri che accumuli e qualche volta volta delle fonti che incontri per lavoro diventano amici, persone che vuoi sapere come stanno e l’Iran è uno di questi posti”.

Di quei giorni in carcere ricorda l’isolamento: “A un certo punto mi sono ritrovata a contare i giorni, a contare le dita, a leggere gli ingredienti del pane che erano l’unica cosa in inglese”. E poi i libri, utilizzati come mezzo in cella per tornare ad essere libera: “La cosa che più volevo era un libro. Era la storia di un altro, qualcosa che mi portasse fuori. Un’altra storia in cui mi potessi immergere e che non fosse la mia in quel momento”. Poi l’abbraccio potente con la compagna detenuta che non varcherà il cancello di Evin da donna libera come invece è successo a lei, l’8 gennaio.

Ora, dopo i giorni di detenzione, la giornalista spiega di essere “confusa”, ma allo stesso tempo “felicissima” e aggiunge: “Mi devo riabituare, devo riposare, questa notte non ho dormito per l’eccitazione e la gioia. Quella precedente per l’angoscia, sto bene, sono molto contenta”.


Di Claudia Burgio
 

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Cervia: donna morta dopo essere stata investita in spiaggia da una ruspa

24 Maggio 2025
Questa mattina, poco prima delle ore 11, un uomo alla guida di una ruspa ha investito una donna …

Chiara Petrolini andrà a processo per tutti i reati contestati

23 Maggio 2025
Chiara Petrolini, accusata di aver ucciso con premeditazione e sepolto i suoi due figli neonati,…

Addio a Sebastião Salgado, il grande fotografo dell’umanità

23 Maggio 2025
Addio a Sebastião Salgado, il grande fotografo dell’umanità, famoso in tutto il mondo per i suoi…

33 anni fa la strage di Capaci. Mattarella: “Una ferita tra le più profonde della nostra Storia”

23 Maggio 2025
Il 23 maggio 1992 è il giorno in cui venne scritta una terribile pagina della Storia dell’Italia…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI