Ogni ora che passa in Italia si verificano 19 incidenti stradali. Vuol dire 454 al giorno, 165.889 in un anno. Con contorno di un morto ogni tre ore e 25 feriti ogni 60 minuti.
Se non dovessero bastare questi numeri – che peschiamo dall’ultimo rapporto Istat-Aci sull’incidentalità stradale e che si riferiscono al 2022 – per dare l’idea dell’ecatombe quotidiana provocata dalla circolazione veicolare nel nostro Paese, eccovi un altro dato eloquente: il costo sociale di questa situazione è di quasi 18 miliardi di euro, pari allo 0,9% del Pil nazionale, peraltro in netto aumento rispetto al 2021. Così come in chiaro incremento sono anche gli incidenti (+9,2%), le vittime (+9,9%) e i feriti (+9,2%).
Quasi tre quarti degli scontri in auto, moto o qualunque altro mezzo utile a spostarsi (monopattini inclusi) si verificano nelle strade urbane, solo il 5% in autostrada. Le cause più frequenti all’origine degli incidenti sono tre comportamenti sbagliati: la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità eccessiva, che insieme rappresentano il 38,1% del totale. C’è perfino un 2,7% di casi in cui la causa numero uno è stata il comportamento scorretto del pedone.
Le vittime degli incidenti sono state per l’81,6% uomini in età fra i 45 e i 59 anni e fra i 20 e i 29 anni. I maschi morti alla guida sono stati quasi dieci volte di più delle femmine. Ma il dato più triste riguarda i bambini: hanno perso la vita in 39, più ancora che nell’annus horribilis 2019.
di Valentino Maimone
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