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Parole chiare

Le nuove misure per contenere i contagi, varate dal governo il 23 dicembre, potrebbero non essere sufficienti. Ma è bene ricordare che è grazie all’impegno di tutti che abbiamo potuto permetterci un Natale relativamente normale. Non resta che spingere al massimo per le terze dosi.
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Voglio riproporre – aggiornato – quanto scritto il giorno della vigilia di Natale. Una riflessione secca, che prende le mosse da quanto deciso dal governo il 23 dicembre. Nuove misure che, è bene dirselo, potrebbero non essere sufficienti vista la realtà dei fatti: l’80% dei posti di terapia intensiva sono occupati da persone non vaccinate e la possibilità di contagiarsi va dalle 6 alle 85 volte i vaccinati, a seconda delle fasce d’età. Solo il cielo, ormai, può sapere i perché di un rifiuto che ormai ha superato qualsiasi barriera logica, razionale e anche di banale egoismo.

Così scrivevo il 24 (con aggiornamenti): Non potevano esserci sorprese.

Il governo ha varato quanto atteso: obbligo delle mascherine all’aperto e Ffp2 in cinema, teatri e stadi. Riduzione della durata del Green Pass a sei mesi, da febbraio. Meno previsto, l’uso del Super Green Pass anche per caffè o consumazioni al banco e divieto di feste di piazza per Capodanno e chiusura delle discoteche.

La stretta è dolorosa ed è bene dirselo con franchezza: solo grazie all’impegno di tutti, abbiamo potuto permetterci un Natale relativamente normale. Basta dare un’occhiata alle vie dello shopping fino alla vigilia, ma questa ‘normalità’ sconosciuta oggi a Londra o in altre città europee presenterà probabilmente un costo. La vera partita si giocherà a inizio anno, con l’impatto di Omicron da valutare. Non resta che spingere al massimo per le terze dosi: vaccinarsi ora, per essere pronti fra poco.

Perché sarebbe un delitto disperdere quanto fatto. Nonostante ondate e varianti, ancora una volta dipenderà dalla capacità di gestire con intelligenza e responsabilità la nostra vita. A meno che non si voglia ragionare di ‘lockdown dei non vaccinati come in Germania e Austria (brutto, ma funziona) o direttamente di obbligo vaccinale per tutti.
Il richiamo alla responsabilità, però, resta il miglior augurio in vista del capodanno che si possa fare.

di Fulvio Giuliani

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