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Pellaro, uccide i figli appena partoriti e li nasconde nell’armadio: arrestata una 25enne

A Pellaro (Reggio Calabria) una 25enne è stata arrestata con l’accusa di aver ucciso due suoi figli subito dopo il parto. Si cercano i resti di un terzo neonato. Indagato il fidanzato per favoreggiamento

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Orrore a Pellaro, Reggio Calabria. Una 25enne è stata arrestata giovedì 9 ottobre con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. La giovane avrebbe soffocato i suoi due bambini subito dopo il parto, nascondendoli nell’armadio della sua stanza. Ma potrebbe non essere la prima volta. In queste ore gli investigatori stanno passando al setaccio le proprietà della famiglia. Stanno cercando il corpo di un terzo neonato, che la giovane avrebbe partorito nel 2022. Il GIP ha disposto per lei gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Pellaro, la madre della giovane – allertata dai miasmi – ha scoperto i due corpicini avvolti in una coperta e chiusi nell’armadio

Le indagini, coordinate dalla Procura di Reggio Calabria, sono cominciate nel luglio 2024. Mese in cui la madre della giovane, allertata dai miasmi, ha scoperto i due corpicini avvolti in una coperta, e chiusi nell’armadio. Stando alle ricostruzioni dei poliziotti, la 25enne tra le 19:00 e le 20:30 dell’8 luglio 2024 si trovava da sola in casa. In quel frangente avrebbe partorito e ucciso i neonati. Per ricostruire gli spostamenti della ragazza sono stati visionati i filmati delle telecamere della zona. Successivamente, le analisi sul materiale organico sequestrato dal Policlinico di Messina, dove la giovane si era sottoposta a un intervento di raschiamento (post-parto) ne hanno confermato la maternità. 

I genitori, al momento ritenuti estranei ai fatti, hanno riferito che nei giorni precedenti al ritrovamento la figlia era stata ricoverata per una copiosa emorragia. La stessa si era detta stanca e spossata, lamentando un malessere generale, senza fare mai cenno a una gravidanza.

Sarebbe meno estraneo ai fatti il fidanzato della 25enne, ora indagato per favoreggiamento. Decisiva, per gli inquirenti, l’analisi dei messaggi scambiati tra i due. Dalle chat, infatti, è emersa una situazione analoga risalente al 2022: anche allora vi erano contrasti nella coppia sulle sorti del nascituro. Gli inquirenti parlano di “forti disaccordi tra i due circa il fatto di tenere o meno il figlio”. Questo almeno fino al mese di agosto dello stesso anno, quando l’indagata avrebbe partorito e tolto la vita al primo neonato.

di Angelo Annese

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