L’esercito delle persone scomparse
Nel 2023 sono state 29.315, secondo la relazione annuale elaborata dall’ufficio del Commissario straordinario del governo per le persone scomparse
L’esercito delle persone scomparse
Nel 2023 sono state 29.315, secondo la relazione annuale elaborata dall’ufficio del Commissario straordinario del governo per le persone scomparse
L’esercito delle persone scomparse
Nel 2023 sono state 29.315, secondo la relazione annuale elaborata dall’ufficio del Commissario straordinario del governo per le persone scomparse
Nel 2023 sono state 29.315, secondo la relazione annuale elaborata dall’ufficio del Commissario straordinario del governo per le persone scomparse
Prendete lo stadio di una squadra di serie A di piccolo o medio cabotaggio, per esempio la Salernitana o il Torino. Riempitelo di persone come accade per un derby o per una partita di cartello. Ora immaginate che questo pubblico da tutto esaurito svanisca nel nulla, inghiottito in chissà quale altra dimensione spazio-temporale. Ecco, è esattamente ciò che accade ogni anno in Italia: poco meno di 30mila persone spariscono senza che di loro si sappia più niente. Nel 2023 sono state 29.315, secondo la relazione annuale elaborata dall’ufficio del Commissario straordinario del governo per le persone scomparse. E sono in aumento rispetto al passato.
Chiarimento necessario. Non tutti coloro che svaniscono e non riusciamo più a ritrovare sono necessariamente personaggi noti e stimati come Federico Caffè, l’economista che fece perdere le proprie tracce il 15 aprile 1987, militari esperti in guerre elettroniche come Davide Cervia (verosimilmente rapito il 12 settembre 1990, alla vigilia della prima Guerra del Golfo), adolescenti inconsapevoli come Emanuela Orlandi e Mirella Gregori (finite nel 1983 al centro di un intrigo fra Vaticano, servizi segreti internazionali e alta finanza). L’universo degli scomparsi è fatto quasi esclusivamente di uomini, donne e soprattutto bambini di cui le cronache si occupano quasi mai o comunque per pochi istanti mediatici. Perfetti sconosciuti la cui sparizione crea voragini affettive (ed economiche) soltanto nel cortissimo raggio familiare o al massimo alza lo share del “Chi l’ha visto?” di turno. Poi escono rapporti come quello annuale del Commissario di governo e il cittadino trasecola precipitando dalle nuvole: davvero le denunce di persone scomparse l’anno scorso sono aumentate del 20,3% rispetto all’anno precedente? Davvero in Italia svaniscono 80 persone al giorno (nel 2022 erano 67)? Davvero i quasi tre quarti delle segnalazioni riguardano la sparizione di under 18?
Davvero. E di quei poco meno di 22mila minorenni, la stragrande maggioranza (17.535) è fatta di stranieri. I non italiani prevalgono nettamente anche fra gli adulti, ma anche in questo caso i numeri sono in netto aumento: rispetto al 2022 le denunce di scomparsa sono cresciute di quasi 4.500 unità per gli stranieri e di circa 450 per i nostri connazionali. Dice: e lo Stato cosa fa? Lavora sotto traccia e fa bene.
C’è una struttura istituzionale creata ad hoc, ci sono le forze di polizia, i vigili del fuoco, la Protezione civile, il Centro nazionale del soccorso alpino e speleologico, le associazioni di volontariato. Una rete che funziona e produce risultati concreti, se è vero che nel solo 2023 sono stati ritrovati 14.159 uomini, donne e bambini che erano scomparsi nel corso dello stesso anno. A cui vanno aggiunti i 1.573 ritrovamenti di individui di cui si erano perse le tracce negli anni precedenti. Un dato confortante che però non permette di abbassare la guardia: là fuori ci sono ancora almeno 15.156 persone da riportare ai loro cari.
di Valentino Maimone
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche