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Ponte sullo Stretto, stop del Quirinale: no a deroghe sul codice antimafia

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Il Quirinale interviene per chiarire lo stop alla norma sui controlli antimafia relativa al Ponte sullo Stretto di Messina

ponte stretto

Ponte sullo Stretto, stop del Quirinale: no a deroghe sul codice antimafia

Il Quirinale interviene per chiarire lo stop alla norma sui controlli antimafia relativa al Ponte sullo Stretto di Messina

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Ponte sullo Stretto, stop del Quirinale: no a deroghe sul codice antimafia

Il Quirinale interviene per chiarire lo stop alla norma sui controlli antimafia relativa al Ponte sullo Stretto di Messina

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Il Quirinale interviene per chiarire lo stop alla norma sui controlli antimafia relativa al Ponte sullo Stretto di Messina originariamente inserita nel decreto legge Infrastrutture approvato lunedì scorso dal Consiglio dei ministri. 

L’ufficio stampa, in una nota, parla di “alcune inesattezze comparse sulla stampa odierna” in relazione al decreto Infrastrutture, e precisa innanzi tutto che “la norma sui controlli antimafia non era contenuta nel testo preventivamente inviato al Quirinale, ma è apparsa poche ore prima della riunione del Consiglio dei ministri”. 

“La legislazione in vigore – viene poi spiegato nello stesso comunicato – contempla norme antimafia rigorose per le opere come il Ponte di Messina. La norma proposta prevedeva invece una procedura speciale – adottata finora soltanto in casi di emergenza, come i terremoti, o di eventi speciali, come le Olimpiadi – che non risulta affatto più severa delle norme ordinarie. Basti ricordare che la procedura speciale, che veniva proposta, autorizza anche a derogare ad alcune norme previste dal Codice antimafia, deroghe non consentite dalle regole ordinarie per le opere strategiche di interesse nazionale”.

In merito al progetto si era espresso stamani Pino Gesmundo, segretario confederale della Cgil: “Chiediamo al Governo e alla Commissione Europea di sospendere la corsa per il Ponte sullo Stretto: bloccare 14 miliardi per un’opera non necessaria, con inaccettabili forzature, non è questione politica, ma di responsabilità. Si pensi alle risorse del Pnrr e alle infrastrutture che occorrono al Paese. Domani a Messina lo ribadiremo in una grande assemblea pubblica”.

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