app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Poté più il contratto che il giudizio

È scattata la polemica sulla tragedia di Juana Loayza, la 34enne uccisa dal suo ex. La presidente del Tribunale di Reggio Emilia sembra voler rispondere al dibattito con difese in cui l’organo giudicante non dovrebbe entrare.
| ,

Poté più il contratto che il giudizio

È scattata la polemica sulla tragedia di Juana Loayza, la 34enne uccisa dal suo ex. La presidente del Tribunale di Reggio Emilia sembra voler rispondere al dibattito con difese in cui l’organo giudicante non dovrebbe entrare.
| ,

Poté più il contratto che il giudizio

È scattata la polemica sulla tragedia di Juana Loayza, la 34enne uccisa dal suo ex. La presidente del Tribunale di Reggio Emilia sembra voler rispondere al dibattito con difese in cui l’organo giudicante non dovrebbe entrare.
| ,
| ,
È scattata la polemica sulla tragedia di Juana Loayza, la 34enne uccisa dal suo ex. La presidente del Tribunale di Reggio Emilia sembra voler rispondere al dibattito con difese in cui l’organo giudicante non dovrebbe entrare.
Inevitabile, alla vigilia della giornata contro la violenza sulle donne, che si scatenasse la polemica sulla tragedia di Juana Loayza, la 34enne uccisa dal suo ex, condannato a due anni per atti persecutori proprio nei suoi confronti. Sorprende però che a intervenire sul tema sia anche la presidente del Tribunale di Reggio Emilia, città in cui l’omicidio si è consumato, che sembra voler rispondere a un dibattito in cui però l’organo giudicante non dovrebbe entrare. Dice Cristina Beretti che «un giudice non ha poteri di chiaroveggenza». Serviva spiegarlo? Penso di no. Eppure proprio quella precisazione suona come una difesa stonata, perché inevitabilmente chiama a sé una replica sul fatto che se un uomo perseguita una donna una volta è possibile che lo rifaccia. Poi è vero, come precisa, che un giudice quando emette una sentenza non «può sapere cosa avverrà dopo». Ma allora a che servono tutte le misure di controllo? Quelle come, ad esempio, il divieto di avvicinamento che viene sistematicamente violato? Non si può prevedere il futuro, non lo possono di certo fare neanche i magistrati. Quello che si può fare è però agire con buonsenso. Anche quando si tratta di scegliere se parlare oppure tacere. Perché davanti a una morta anche questa difesa di chi non è affatto sotto accusa – in quanto l’omicida ha un nome e un cognome e la responsabilità è solo sua – appare fuori luogo. Stonata, quanto meno. Perché il punto, l’unico vero tema, dovrebbe essere cercare di fare il possibile per evitare che accada di nuovo.   di Annalisa Grandi

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Cecilia Sala, le reazioni della politica all’arresto

27 Dicembre 2024
A un’ora dalla diffusione della notizia dell’arresto della giornalista Cecilia Sala da parte del…

Iran, arrestata la giornalista Cecilia Sala. Tajani: “È in buone condizioni di salute. Lavoriamo per riportarla in Italia”. Ai genitori ha detto: “Fate presto”

27 Dicembre 2024
La giornalista italiana Cecilia Sala, in Iran per svolgere servizi giornalistici, è stata fermat…

Gran Sasso, ritrovati senza vita i due alpinisti dispersi

27 Dicembre 2024
I soccorritori li hanno individuati grazie al sonar “Recco” montato su un elicottero. Erano disp…

Alpinisti dispersi sul Gran Sasso, le proibitive condizioni meteo – IL VIDEO

26 Dicembre 2024
Domenica 22 dicembre due alpinisti emiliani Luca Perazzini (42 anni) e Cristian Gualdi (48 anni)…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI