Prato: operai in sciopero presi a calci e pugni dalla titolare – IL VIDEO
Montemurlo, Prato. Violenta aggressione davanti all’azienda Alba Srl. Lo scorso 16 settembre la titolare della fabbrica, insieme ad altre due persone, hanno preso a calci e pugni gli operai in sciopero
Montemurlo, Prato. Violenta aggressione davanti all’azienda Alba Srl dove lo scorso 16 settembre gli operai in sciopero sono stati presi a calci e pugni. Sarebbe stata la titolare della fabbrica, insieme ad altre due persone giunte appositamente per l’agguato, a malmenare gli operai. Si tratta di afghani, pakistani e bengalesi, circa 18 persone lì riunite per scioperare e chiedere che i loro diritti vengano rispettati. Un operaio bengalese di 30 anni è stato portato via in ambulanza con diverse escoriazioni e il gazebo è stato devastato dalla furia cieca della titolare. Sul posto è intervenuta una pattuglia dei carabinieri. L’episodio è stato documentato in un video choc diffuso sui social dal sindacato Sudd Cobas.
Montemurlo, Prato. A scatenare l’ira della titolare sarebbe stato proprio il picchetto
A scatenare l’ira della titolare sarebbe stato proprio il picchetto. Nei giorni precedenti gli operai avrebbero impedito l’ingresso di alcuni fornitori scontentando i clienti della fabbrica. I sindacati riferiscono che fino allo scorso gennaio gli stessi operai lavoravano con un contratto da “addetti alle pulizie”. Una giungla quella del distretto tessile-moda, dove gli stessi lavoratori che cuciono i capi di abbigliamento che troviamo esposti a centinaia di euro nelle vetrine dei negozi, si ritrovano – come in questo caso – con contratti farlocchi e una paga misera.
Gli operai erano costretti a lavorare gratis il sabato e a recuperare 20 minuti di lavoro per ogni volta che si allontanavano per usare il bagno. “Non lavorano per una confezione cinese, ma cuciono e stirano capi di abbigliamento di importanti brand della moda” – denunciano i sindacalisti – “Diritti negati, società che chiudono e riaprono sotto altri nomi e violenza contro chi protesta: succede questo nella giungla di appalti e subappalti della moda Made In Italy”.
di Angelo Annese
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