Proteste in tutta Italia contro riforma giustizia. Parla Nordio a Napoli, i magistrati lasciano l’aula
Proteste in tutta Italia, da Milano, Roma e Napoli, dove i magistrati hanno lasciato l’aula in segno di protesta contro la riforma della giustizia
Proteste in tutta Italia contro riforma giustizia. Parla Nordio a Napoli, i magistrati lasciano l’aula
Proteste in tutta Italia, da Milano, Roma e Napoli, dove i magistrati hanno lasciato l’aula in segno di protesta contro la riforma della giustizia
Proteste in tutta Italia contro riforma giustizia. Parla Nordio a Napoli, i magistrati lasciano l’aula
Proteste in tutta Italia, da Milano, Roma e Napoli, dove i magistrati hanno lasciato l’aula in segno di protesta contro la riforma della giustizia
Proteste in tutta Italia, da Milano, Roma e Napoli, dove i magistrati hanno lasciato l’aula in segno di protesta contro la riforma della giustizia
Circa 150 giudici e pm hanno deciso di protestare questa mattina davanti al palazzo di Giustizia di Milano, contro la riforma della giustizia. I magistrati si sono presentati sulle scalinate del Tribunale con la Costituzione in mano, una coccarda tricolore sulla toga e due frasi di Piero Calamandrei stampate sui manifesti. Inizia così l’anno giudiziario. La presidente della Ges (Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati) di Milano ha dichiarato: “Sono a rischio tutti gli italiani, perché nel momento in cui si rischia di compromettere l’autonomia e l’indipendenza della magistratura chi ci rimette è l’utente del servizio giustizia, il cittadino, non è il magistrato che esercita l’attività giudiziaria”.
Prima dell’apertura della cerimonia, avvenuta nell’aula magna, in presenza del presidente del Senato, Ignazio La Russa, molti magistrati hanno intonato le strofe dell’inno di Mameli, suonato dai carabinieri, innalzando la Costituzione. Nell’aula gremita di persone, come non avveniva da tempo, il presidente della Corte d’appello Giuseppe Ondei, ha preso parola, dichiarando: “Non è possibile che nel diffuso clima di tensione oggi esistente anche gli interventi meramente tecnici dei Capi degli Uffici giudiziari, finalizzati solo a dare un contributo alla soluzione di problemi organizzativi nel mondo della Giustizia nel solco della lealtà istituzionale, vengano qualificati come interferenze nelle competenze altrui se non addirittura attaccati in modo gratuitamente denigratorio sulla base di semplificazioni pericolose”. Definendoli dei “veri e propri scontri istituzionali sulla giustizia”.
Come previsto, non appena il rappresentante del governo (Monica Sarti, capa dell’ufficio ispettorato del ministero della Giustizia) ha preso la parola, i magistrati in toga hanno lasciato l’aula.
Una scena che si è ripetuta in tutta Italia, da Roma a Napoli, dove durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto della Corte d’Appello i magistrati hanno abbandonato il Salone dei Busti di Castel Capuano, dopo che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha preso la parola. La protesta dell’Anm (Associazione Nazionale Magistrati) è contro la riforma della separazione delle carriere approvata in prima lettura dalla Camera nei giorni scorsi.
Intanto, la Cassazione prende le difese dei giudici e dichiara: “Diversi da come li dipingono”.
Di Claudia Burgio
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