Quello che ci sfugge sui femminicidi
| Cronaca
I femminicidi si combattono a tavola, sul tram, ovunque. Il rispetto non si improvvisa, va costruito giorno per giorno

Quello che ci sfugge sui femminicidi
I femminicidi si combattono a tavola, sul tram, ovunque. Il rispetto non si improvvisa, va costruito giorno per giorno
| Cronaca
Quello che ci sfugge sui femminicidi
I femminicidi si combattono a tavola, sul tram, ovunque. Il rispetto non si improvvisa, va costruito giorno per giorno
| Cronaca
Accade di nuovo.
Accadrà di nuovo e ancora. Più o meno fra due giorni recitano le statistiche. Eppure non vogliamo e possiamo rassegnarci a questa mattanza che sembra incontenibile e ci lascia disarmati.
Ieri a Roma un’altra donna, un’altra mamma, è stata uccisa a coltellate perché un uomo non ha saputo accettare un rifiuto, la fine di una relazione che non aveva motivo di essere.
L’inasprimento delle pene, il Codice Rosso, le campagne di sensibilizzazione contro la violenza di genere sono le diverse strade, tutte giuste, che si stanno percorrendo ma che, evidentemente, si dimostrano insufficienti per arrestare il fenomeno dei femminicidi.
É un odio che parte da lontano quello che muove la mano di questi assassini, che non si genera dell’oggi al domani ma che ha radici profonde che partono con probabilità dalla propria infanzia, dall’educazione ricevuta, dall’ambiente famigliare in cui sono cresciuti.
Non sempre, ma spesso.
Se si intende invertire la rotta è soprattutto alla famiglia e alla scuola che dobbiamo appellarci. Lo abbiamo già scritto e continueremo a ripeterlo. A ogni femminicidio.
Il rispetto si insegna giorno dopo giorno, mattoncino dopo mattoncino, a cominciare dalle piccole cose. Non si improvvisa. Il rispetto per il cibo, per le cose, per gli animali, per le persone naturalmente. Cedere il posto a una persona più anziana, stare composti a tavola, non rispondere in malo modo a un genitore. Sembrano dettagli ma non lo sono. È tutto collegato, è un circolo virtuoso.
Invece cosa può insegnare di buono quella madre che nel vedere il proprio figlio prendere a calci una capretta, minimizza asserendo che “l’animale, tanto, era già agonizzante” ? Cosa, mai?
Tocca a noi adulti mostrare oggi cosa sia il rispetto ai nostri figli, altrimenti poco o nulla cambierà. E domani saremo punto a capo, a fare la conta, a dipingere panchine di rosso, appendere bambole alle pareti, a tappezzare i social con l’hashtag “nonunadimeno”. Fino al prossimo femminicidio.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
- Tag: Evidenza, femminicidio
Leggi anche

Attenti al lupo, soprattutto a Milano: tre avvistamenti in meno di due mesi – IL VIDEO
05 Aprile 2025
Dal 22 febbraio sono stati tre gli incontri ravvicinanti con un lupo nella zona sud di Milano. L…

Torino, orrore a scuola: 14enne sfregia la rivale in amore con un accendino
04 Aprile 2025
L’adolescente di Torino marchia la coetanea sul volto con una “V” per “Vendetta”. L’autrice dell…

Sara Campanella, l’audio in cui parla con il killer: «Devi lasciarmi in pace» – IL VIDEO
04 Aprile 2025
Un audio prova quanto Sara Campanella, la 22enne di Messina assassinata dal compagno di universi…

Strage di Piazza della Loggia, Marco Toffaloni condannato a 30 anni. Ma per lui niente carcere
03 Aprile 2025
Piazza della Loggia, il tribunale dei minori di Brescia ha condannato a 30 anni – per strage – M…
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.