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Reggio Calabria, arrestata la “coppia del terrore”: rapinavano con pistole, taser ed esplosivi

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Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria riferisce di otto colpi, tra tentati e riusciti, con una refurtiva complessiva di oltre 50 mila euro

Reggio Calabria

Reggio Calabria, arrestata la “coppia del terrore”: rapinavano con pistole, taser ed esplosivi

Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria riferisce di otto colpi, tra tentati e riusciti, con una refurtiva complessiva di oltre 50 mila euro

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Reggio Calabria, arrestata la “coppia del terrore”: rapinavano con pistole, taser ed esplosivi

Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria riferisce di otto colpi, tra tentati e riusciti, con una refurtiva complessiva di oltre 50 mila euro

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Il copione era sempre lo stesso: armati e con i volti coperti facevano irruzione negli uffici postali e nei negozi della Piana di Gioia Tauro e della Locride. Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria riferisce di otto colpi, tra tentati e riusciti, con una refurtiva complessiva di oltre 50 mila euro

Durante le rapine, puntavano taser e pistole contro i cassieri per farsi consegnare l’incasso, agendo in modo fulmineo e violento, con azioni pianificate in ogni minimo dettaglio. I rapinatori, pregiudicati di Rosarno, studiavano attentamente il bersaglio prima di colpire, seguendo uno schema ben collaudato. Attendevano l’orario di chiusura per entrare in azione e poi fuggivano a bordo di auto rubate, che abbandonavano poco dopo, continuando la fuga in moto.

In un tentativo di rapina all’ufficio postale di Anoia (RC), nell’ottobre 2024, hanno persino utilizzato un ordigno esplosivo. I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Taurianova, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi, sono riusciti a fermare la “coppia del terrore” dopo un’indagine complessa e articolata. I due sono stati incastrati dalle immagini di una telecamera di videosorveglianza privata, che li ha ripresi mentre cercavano di rubare un’auto “pulita” da usare per uno dei colpi.

Gli investigatori hanno così ricostruito la rete criminale, delineando un impianto accusatorio solido. Il GIP del Tribunale di Palmi ha emesso due ordinanze di custodia cautelare in carcere, ponendo fine alla scia di terrore. L’effettiva responsabilità degli indagati e la validità delle accuse rivolte loro saranno accertate nel corso del processo. Ad oggi, il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e non si esclude che possano emergere ulteriori sviluppi investigativi.

di Angelo Annese

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