“Ho visto le macerie cadere, c’era questo uomo sopra la torre. Ho cercato di avvertirlo in tutti i modi, gli urlavo. Ma non riusciva a sentirmi”.
Scuote la testa il cuoco che ieri ha visto Octav Stroici venire inghiottito dalle macerie, mentre la Torre dei Conti – a Roma – franava sommersa in una nube di polvere bianca.
Come lui, sono tanti i lavoratori della zona che hanno assistito alla tragedia in diretta.
Attimi di terrore, ripetuti per due volte: “C’è stato un rumore incredibile, mai sentita una cosa del genere. I clienti del ristorante sono corsi via, per rifugiarsi all’interno del locale”.
“E’ stato un momento bruttissimo. Ho sentito un rumore fortissimo, una prima volta, poi la seconda. La gente che gridava e scappava da tutte le parti”. Il receptionist dell’hotel si Largo Corrado Ricci racconta così il doppio crollo.
Stamattina sotto alla torre devastata c’erano due mazzi di fiori, portati dai colleghi di Octav Stroici. Sessantasei anni, di origine romene, pochi mesi e sarebbe andato in pensione.
Viveva a Monterotondo, alle porte di Roma, insieme alla moglie, che ieri si è precipitata in largo Corrado Ricci non appena saputa la notizia.
Nel primo pomeriggio di oggi ci sarà un nuovo sopralluogo dei carabinieri alla torre medievale, per tentare di ricostruire la dinamica dell’accaduto e stabilire le responsabilità. Intanto la procura di Roma indaga per omicidio e disastro colposi.
di Giacomo Chiuchiolo
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