Il governo ha resistito al pressing delle Regioni sul rinvio della riapertura della scuola. Ha fatto bene, ma la sensazione è che la secca risposta di ieri possa non bastare. Se il Presidente campano Dr Luca ha fatto la testa d’ariete, chiedendo un rinvio fra i 10 e i 20 giorni e provocato la risposta del ministero, altri colleghi – come il Presidente del Veneto Zaia – insistono sui rischi connessi al ritorno in classe.
Il problema esiste, sia chiaro, come testimoniato dall’accresciuto numero di contagi in età scolastica e purtroppo anche dei ricoveri. Da questo a una frettolosa resa è giusto che ce ne passi. Perché le scuole chiuse sono una resa ed è probabile che fra oggi e domani, insieme al varo del Super Green Pass obbligatorio al lavoro, vengano presi provvedimenti ad hoc per il rientro in classe.
Fondamentale evitare un generico prolungamento delle vacanze o rifugiarsi nella Dad in attesa di tempi migliori.
Abbiamo fatto di tutto per far tornare i ragazzi a scuola e ci siamo riusciti, ora c’è da considerare con attenzione e freddezza i dati, studiare soluzioni (come accelerare sulle terze dosi per la fascia oltre i 12 anni, ancora a rilento) e non farsi prendere da un’inutile frenesia che abbiamo conosciuto molto bene negli ultimi due anni.
di Fulvio Giuliani
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