Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Sbarchi selettivi. Qui no, lì si

|
Ancora sbarchi nelle ultime ore, a Catania e in Calabria, e con ritmi totalmente diversi. C’è un problema di sbarchi selettivi: ma in Italia si preferisce il “derby tra buonisti e cattivisti”.
Sbarchi selettivi a Catania e in Calabria

Sbarchi selettivi. Qui no, lì si

Ancora sbarchi nelle ultime ore, a Catania e in Calabria, e con ritmi totalmente diversi. C’è un problema di sbarchi selettivi: ma in Italia si preferisce il “derby tra buonisti e cattivisti”.
|

Sbarchi selettivi. Qui no, lì si

Ancora sbarchi nelle ultime ore, a Catania e in Calabria, e con ritmi totalmente diversi. C’è un problema di sbarchi selettivi: ma in Italia si preferisce il “derby tra buonisti e cattivisti”.
|
Siamo riprecipitati nel vortice degli sbarchi, delle parole roboanti, degli ordini perentori, dei migranti improvvisamente centro di ogni attenzione e tensione. È successo qualcosa di clamorosamente nuovo? No. È vero che i migranti abbiamo ripreso a raggiungere le coste italiane con particolare frequenza, aiutati dalle famigerati Organizzazioni non governative, con la nascita del governo Meloni? Ovviamente no. Sostenerlo, però, aiuta la narrazione sempre più inutile dell’”invasione“, così cara e chi non riesce proprio a evitare di affrontare questa emergenza epocale con banale e identitaria ricerca del consenso. Così, anche davanti a situazioni quantomeno paradossali (a Catania le navi vengono svuotate con il ritmo della clessidra, ma nelle stesse ore un’altra imbarcazione giunge in Calabria e sbarca all’istante tutte gli immigrati a bordo. Dove sono finiti gli ‘sbarchi selettivi’?!), si può mantenere quello che oggi sulla prima pagina de La Ragione definiamo lo “stanco e inutile derby fra buonisti e cattivisti”. Chiediamo scusa dell’autocitazione, ma – sembra incredibile – siamo nuovamente davanti al titanico confronto fra gli hashtag #restiamoumani e quello che potremmo definire #chiudiamoiporti. Due facce della stessa medaglia, un confronto tanto acceso, quanto apparente e sostanzialmente inutile. Perché se, come scritto, non esiste alcuna invasione, è altrettanto evidente che nessun Paese possa varare la politica dell’accoglienza generalizzata. Un tema come questo dovrebbe spingere i migliori cervelli del Paese a un confronto magari serrato, ma intellettualmente onesto e lontano da questo insopprimibile desiderio di puntare il dito e accusare l’avversario di opposte infamie. L’immagine disordinata che ancora una volta l’Italia sta dando, al netto dell’accoglienza umanitaria che non è neppure in discussione, è il modo peggiore per cercare quella solidarietà e quell’appoggio europeo, che restano l’unica strada possibile per affrontare il fenomeno. A meno che non si preferisca esattamente lo spettacolo di questi giorni.   di Fulvio Giuliani

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

03 Luglio 2025
Bono Vox degli U2, Elton John, Michael Jordan, Dua Lipa: sono solo alcuni dei vip che hanno scelto…
03 Luglio 2025
Secondo una prima ricostruzione della polizia stradale, la Lamborghini su cui Diogo Jota e il frat…
02 Luglio 2025
Sean ‘Diddy’ Combs, il verdetto: colpevole per prostituzione ma assolto dalle accuse più gravi. Il…
02 Luglio 2025
Papà si tuffa dalla nave da crociera per salvare la figlia caduta. Un momento di vacanza si è tras…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI